Sono trascorsi 40 anni dalla pubblicazione del disco più famoso di Fabio Concato, analizziamo il testo della canzone “Ti ricordo ancora”.
Quest’anno festeggiamo i 40 anni dalla pubblicazione l’omonimo quinto album in studio di Fabio Concato, il suo lavoro più popolare e acclamato, pubblicato nell’ormai lontano 1984. È l’album contenente il mega singolo “Fiore di maggio”, il pezzo di maggior successo del cantautore milanese. In Italia, l’album ha venduto oltre 200 mila copie.
Il disco “Fabio Concato” è un ottimo lavoro, profondo, che alterna brani di pura nostalgia a brani che affrontano tematiche esistenziali, come ad esempio la bellissima “Guido Piano”, che abbiamo già avuto modo di analizzare. Si tratta di un disco che offre molteplici spunti. Ad esempio, “Ti ricordo ancora” è una canzone bella e intensa, ma di cosa parla?
“Ti ricordo ancora”, canzone emozionante di Fabio Concato: di cosa parla il testo
La canzone “Ti ricordo ancora”, presente come seconda traccia nella scaletta dell’album, subito dopo il brano di apertura “Fiore di maggio”, palesa una grande tenerezza. Una perla cantautoriale che affronta una tema particolarmente delicato, come quello dell’omosessualità, parlandone in modo innocente, fanciullesco.
“E ti ricordo ancora, le braghe corte di tuo fratello e le gambe viola, tua mamma stanca costretta a farti un po’ da padre”. Non a caso, è proprio un bambino il protagonista delle liriche, un ragazzino che lo stesso Fabio Concato ha avuto modo di conoscere.
Dunque, il cantante mescola sensazioni personali, interpretazioni, con momenti vissuti realmente. Il bimbo protagonista del testo mette in evidenza una maggiore sensibilità rispetto ai suoi coetanei. “Ti ricordo ancora, l’ingenuità, la tua tenerezza disarmante, eri un omino ma dentro avevi un cuore grande che batteva forte un po’ per me”.
La musica di Fabio Concato: profondità e delicatezza per un cantautore raffinato
Per questo motivo, i suoi gesti sono malvisti dal suo insegnante. Dopo tanti anni, il cantante immagina il bambino cresciuto, e spera che questi non abbia cambiato carattere, e che il suo cuore sia ancora pieno di amore e di delicatezza. “Dimmi che non è cambiato niente da allora, chissà se parli ancora agli animali, se ti commuovi davanti a un film”.
Un pezzo delicatissimo, poetico, che si incastona in un disco confezionato alla perfezione, che consacra il musicista milanese a due anni di distanza dalla hit “Domenica bestiale”. In “Ti ricordo ancora” ci sono rimandi al brano “Vito“, del 1978, un altro classico di questo ottimo artista.