La frequenza dei battiti di una canzone può influenzare il ritmo del respiro e del battito cardiaco. Lo mette in evidenza un nuovo studio dell’Università di Hong Kong.
Non è certo una novità che la musica abbia la grande capacità di cambiare il nostro stato d’animo, ma non solo dal punto di vista psicologico ma proprio fisico. È abitudine di molti, per rilassarsi, di mettersi sì comodi ma soprattutto di lasciarsi trasportare dalla musica così da permettere al proprio corpo di trovare il giusto stato di quiete.
Un’influenza fisica della musica sul nostro corpo segnalata anche dal fatto che se si va a correre, in palestra così come in piscina c’è una cosa che non può mai mancare: l’accompagnamento musicale che serve soprattutto a spronarci. Tant’è che si parla sempre di più di doping sonoro con molti comitati sportivi internazionali vietano agli atleti professionisti di ascoltare musica anche durante gli allenamenti.
Ora, un nuovo studio dell’Università di Hong Kong mette in luce la stretta relazione tra il ritmo di una canzone e il ritmo della respirazione e quindi anche del battito cardiaco.
Ammettiamolo, c’è una canzone perfetta per ogni occasione; da un punto di vista soggettivo, perché a testi e sonorità associamo momenti e persone della nostra vita, ma anche da un punto di vista oggettivo, di certo la musica pop e rock sono più consigliate per i workout sportivi rispetto alla musica classica che è invece da prediligere se ci si vuole rilassare.
E il punto sta tutto qui, nei ritmi delle musiche. Da qui anche l’idea, ora scientificamente provata, che con un certo ritmo musicale il nostro respiro e quindi il battito cardiaco si abituano ad esso e questo ci aiuta nella fase del sonno, sia mentre stiamo per farci abbracciare da Morfeo sia quando ci ha già avvolto.
Per tre mesi i ricercatori dell’Università di Hong Kong hanno fatto ascoltare musica prima di dormire ad alcuni dei partecipanti alla ricerca. Circa una mezz’ora con le cuffie nelle orecchie, prima di cadere nel sonno profondo. La sperimentazione ha evidenziato come chi aveva ascoltato musica si era addormentato più rapidamente e profondamente da chi invece non lo aveva fatto. Il segreto? La scelta dei brani era ricaduta tutta su canzoni che avevano 60/80 battiti al minuto, quelli che mediamente compie un cuore sano.
Ma che succede nello specifico? Ascoltare musica al ritmo del proprio cuore porta la frequenza cardiaca ad abbassarsi, così come la pressione sanguigna; in questo la respirazione migliora e si riduce lo stress. Tutto questo favorisce un sonno davvero sereno e rilassato che il giorno dopo permetterà di svegliarsi meglio e in piena forza. Ma quale musica scegliere?
Se il segreto è la musica, va da sé che bisogna scegliere le canzoni perfette per conciliare il sonno. Qualche anno fa Spotify ha creato in questo senso una playlist apposita che contiene una sfilza di canzoni, tra l’altro conosciutissime e amatissime, che aiutano. Da Thinking Out Loud di Ed Sheeran (ma un po’ tutta la sua discografia ballad, ndr) a I’m not the only one di Sam Smith, ma anche All of Me di John Legend o Let Her Go dei The passenger fino a Fix You dei The Coldplay. E per chi vuole provare solo con la musica, via libera alla classica e quindi Chopin, Doboussy e Mozart.
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