Nel 2006 il cantautore milanese Giuseppe Povia ha trionfato al Festival di Sanremo con il brano Vorrei avere il becco. Il vero significato del brano
“Vorrei avere il becco, Per accontentarmi delle briciole…”. Iniziava cosi, con questi versi semplici ma molto incisivi, uno dei tormentoni musicali dell’estate del 2006. Sembra passata una vita e forse lo è passata davvero. Parliamo dell’anno in cui l’Italia diventa Campione del Mondo di calcio in Germania. Dell’anno di Calciopoli della retrocessione in Serie B della Juventus e dello Scudetto assegnato di ufficio all’Inter. Parliamo dell’anno in cui Romano Prodi torna a Palazzo Chigi, e dell’anno in cui Giorgio Napolitano viene eletto per la prima volta Presidente della Repubblica.
Un anno davvero complesso, anche a livello economico e sociale, ma che, come ogni anno che il Buon Dio manda in Terra, regala agli appassionati un brano che resta nella testa e nel cuore. In quell’estate del 2006 la palma del tormentone se la aggiudica Hips Don’t Lie del feat tra Shakira e Wyclef Jean e a livello nazionale gli Zero Assoluto con Svegliarsi la Mattina. Ma uno dei pezzi che ebbe più passaggi in assoluto fu Vorrei avere il Becco di Giuseppe Povia il popolare interprete de I Bambini fanno Oh…
Il brano nel febbraio del 2006 aveva vinto, a sorpresa, il Festival di Sanremo sopravanzando gli stessi Zero Assoluto, i Nomadi, Anna Tatangelo e Dolcenera. La canzone del cantautore milanese aveva un ritmo tipicamente sanremese, la giusta dose di “furbizia” e soprattutto un testo criptico il giusto. Tanto criptico da scatenare la curiosità e ovviamente i passaggi e gli acquisti. La canzone non aveva grandi pretese, non puntava a superare le barriere di Sanremo e del tormentone estivo e già nell’autunno del 2006 era lentamente scivolate nel dimenticatoio.
Finchè un giorno lo stesso Giuseppe Povia nel frattempo diventato anche influencer, con velleità da guru, oltre che cantante non ha spiegato il vero significato del testo. Un significato in verità molto profondo e al tempo stesso molto moderno. Il senso ultimo del testo di Vorrei Avere il Becco è quello di avere nostalgia, e voglia, di una vita semplice senza troppi fronzoli, senza troppe pretese e con un’unica grande necessità. La necessità è quella, come i piccioni, di avere una sola compagna per tutta la vita. In sostanza un inno alla vita semplice e alla monogamia. Un inno forse poco compreso nel 2006 ma che in questa era post pandemia da coronavirus Covid-19 viene riletto sotto un’ottica diversa
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