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ACTA indossa l’Etruria: la firma di Beatrice Bocci su moda, sostenibilità e AI

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Carolina D Elia

Straordinaria Maker Faire 2023, la kermesse europea che ha animato la capitale con sette padiglioni espositivi tra le giornate di Venerdì 20 e Domenica 22 ottobre. Anche quest’anno, l’undicesima edizione ha trasformato la Nuova Fiera di Roma in un nucleo di stimoli e interessi, favorendo il confronto tra persone e idee attraverso la presentazione di start-up, programmi di formazione e progetti innovativi per ogni settore dell’economia mondiale.

A rivoluzionare il campo della moda, la stilista Beatrice Bocci con la sua Capsule Collection ACTA, dodici capi d’arte ispirati alla bellezza dell’Etruria e all’arte etrusca rivisitate in chiave moderna, nel sapiente connubio tra moda, arte e architettura.

La linea ideata dalla fashion designer intesse il fascino della storia all’immediatezza dell’alta tecnologia. La trama di Beatrice Bocci cuce difatti il design digitale alla tradizione culturale del territorio, con l’obiettivo di promuovere l’alto artigianato italiano attraverso una forma d’arte sartoriale sensibile, inclusiva e consapevole.

Creatività, artigianato e AI: la firma distintiva di Beatrice Bocci

Capsule Collection ACTA

 

L’ecosostenibilità di ogni outfit di Beatrice Bocci è firma dall’applicazione del Metodo Maiani, un sistema settoriale brevettato che “evita un notevole spreco di materiale, grazie all’esatto calcolo con cui i capi vengono realizzati da zero e su misura.”

Lo studio perfeziona la trasposizione dal piano bidimensionale del figurino al piano tridimensionale del capo finito, aggiungendo profondità al tessuto e considerando le misure effettive della persona grazie all’utilizzo del software CLO3D, strumento innovativo che “permette una consulenza d’immagine immediata, riducendo drasticamente i tempi della fase della prototipazione e conferendo, di conseguenza, una maggiore sicurezza nell’acquisto grazie alla realizzazione di un avatar con le esatte misure del cliente; modello che permette anche la simulazione dei movimenti di panneggio, textures, lavorazioni e colori come da cartella di campione.”

Apertura all’innovazione, inclusività e attenzione per l’ambiente percorrono l’intera collezione con abiti genderfluid, manwear e womanwear dallo stile urban chic e formalwear, vera esclusività su stoffa garantita dall’unione di design creativo e tecnologia. Difatti, la linea ACTA non solo firma la sinergia uomo-macchina, ma mira alla creazione di una moda sensibile ai valori dell’ecosostenibilità oltre a quelli promossi dall’Agenda2030 attraverso la realizzazione di un linguaggio artistico multisensoriale e su misura, esperibile dalla vista al tatto nel prezioso intreccio di materiali naturali sostenibili ed ecosostenibili, valorizzati dalla contaminazione tecnologica della stampa fdm 3d eco-green.

I modelli in edizione limitata guardano al futuro delle tendenze SS 2024 e AW 2024/25 senza rinunciare al peso influente della storia. ACTA indossa l’Etruria; terra lontana, ma ancora viva e distinta nella selezione di tinte naturali dai toni caldi e nelle cornici dinamiche che ingentiliscono il corpo, alternando austerità a leggerezza nella struttura, impreziosita da inserti di rafia, lane, plastiche e altri materiali tecnici che illuminano il volto e slanciano la silhouette grazie all’armonia delle palette selezionate.

Dal velo delicato delle nuances neutre si passa alla consistenza densa della terracotta e del rosso porpora. Eppure, il linguaggio cromatico non si limita ai toni chiari e sconfina nella decisione nero-lucida, cromia grandiosa per definizione, intrecciando l’estetica elegante in una vestibilità plastica al tempo stesso curva e longilinea, tra rigore scultoreo delle composizioni e fuidità morbida dei panneggi.

Cascate di paillettes come cravatte, piastrine e texture digitali concrete impreziosiscono gli outfit alternando punti luce a lavorazioni materiche attente al dettaglio; particolarità che qualificano l’Atelier digitale di Beatrice Bocci quale laboratorio di alto artigianato che guarda al futuro con abiti spogli di stereotipi, dove arcaico e moderno si incrociano nella pluralità dell’espressione artistica.

Ogni outfit firmato Beatrice Bocci nasce da uno studio attento per il design e alla cura per il dettaglio, valori che percorrono ogni fase del prodotto; dall’ideazione – la prototipia di stampa 3d su tessuto – al pieno sviluppo dell’abito, siglando l’alta qualità del Made in Italy avvalorata dall’Intelligenza Artificiale; strumento che, come ricorda la stessa Beatrice Bocci: “resta un supporto alla progettazione, senza sostituire il grande valore umano dell’artigianalità.

Prove di lavorazione con il macchinario Trotec del FabLab di Roma Casilina

A seguire una breve intervista per approfondire la vision della stilista Beatrice Bocci:

Nel design digitale, dove si ferma la macchina per lasciare spazio al grande valore dell’artista?

“Non si deve pensare al fenomeno del digitale come qualcosa di così lontano dall’artigianato, perché tutti i parametri, le idee, i concetti, l’indagine, la ricerca sono frutto dell’uomo e vengono poi utilizzati degli strumenti di supporto per realizzare le proprie creazioni. Le macchine possono aiutare nel processo creativo, ma non riescono a sostituire l’uomo. Tutto ciò che si inserisce all’interno della macchina è frutto di un’attenta ricerca e indagine dell’artista, vuoi per la realizzazione di un concept, vuoi per l’utilizzo di software di ultima generazione, che hanno comunque bisogno dell’inserimento dei parametri delle proprie misure per un avatar fedele al 100% al proprio corpo, o più semplicemente tutto il grande lavoro di grafica per l’inserimento dei tessuti da campionario.”

Quali sono le principali sfide/opportunità del processo creativo di un abito genderfluid e, in generale di outfit aperti alla diversità dei corpi?

Molti hanno paura del termine genderfluid, in realtà un capo genderfluid permette di essere molto versatile, oltre al fatto che è un settore moda in forte crescita insieme a quello generazione Z. Progettare in un’ottica su misura e attenta alle esigenze del cliente, permette di indossare un capo senza sentire il peso del tempo che scorre e del corpo che cambia, poiché molti dei capi che realizzo hanno un range di vestibilità funzionale, cosi da evitare sprechi, o di gettare il capo dopo solamente una stagione e durare quindi nel tempo, anche grazie a una selezione attenta di colori e materiali durevoli e pregiati. Avere dei capi studiati su noi stessi, sulla nostra fisicità, progettati per valorizzarci, è certamente una grossa opportunità e una giusta scelta, e senza dubbio diventeranno i nostri preferiti nell’armadio.”

Carolina D Elia

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