Andrea Giambruno nel mirino: un’auto manomessa, un’altra rubata: “Opera di servizi segreti deviati?”

Due circostanze a dir poco allarmanti riguardano molto da vicino Andrea Giambruno ed anche Giorgia Meloni. Che cosa è successo di decisamente allarmante.

Andrea Giambruno e la Porsche manomessa, possibile mossa di agenti dei servizi segreti deviati
Andrea Giambruno (Blueshouse.it) Foto Ansa

Andrea Giambruno, nei mesi scorsi, ha vissuto dei bruttissimi momenti. E non si tratta della fine della storia d’amore con Giorgia Meloni, che pure ha rappresentato una situazione assai negativa per lui, sia nel privato che in termini di immagine, per come è maturato il tutto.

Il giornalista di Mediaset ha subito anche due altre situazioni assai controverse. La cosa risale al termine dello scorso anno. Se ne ha avuto notizia soltanto ora, ma gli episodi sono davvero inquietanti.

Ed occorre fare luce su quanto avvenuto, perché potrebbe andarne della sicurezza sia di Andrea Giambruno che della premier. Il quotidiano “Il Foglio” riporta quanto avvenuto, svelando alcuni dettagli che non hanno ancora una risposta.

Andrea Giambruno, chi erano quei due misteriosi individui accanto alla sua Porsche?

Andrea Giambruno e la Porsche manomessa, possibile mossa di agenti dei servizi segreti deviati
Giorgia Meloni ed Andrea Giambruno (Blueshouse.it)

La più preoccupante di queste situazioni risale alla notte del 30 novembre scorso era giunta una segnalazione da parte di una poliziotta. L’agente aveva notato due uomini che stavano intervenendo in qualche modo con la Porsche Carrera 997 di proprietà proprio di Andrea Giambruno.

La vettura di lusso si trovava parcheggiata in strada, davanti alla residenza di Giorgia Meloni. In quel momento la presidente del Consiglio non era presente perché fuori dall’Italia, impegnata al Cop 28 che si è svolto il giorno dopo negli Emirati Arabi Uniti.

Risulta che la poliziotta avesse chiesto le generalità a queste due persone, riportano “Il Foglio” ed “Il Domani”. E che abbia ricevuto come risposta il fatto di essere colleghi. Infatti questi individui avrebbero riferito di fare parte dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna).

Si tratta di una organizzazione di investigazione informativa che ha il compito di presiedere operazioni di informazione e di sicurezza, per l’appunto. Ma anche di controspionaggio. Risulta poi che questi due agenti sono stati dislocati all’estero successivamente, e non più per l’Aisi ma per l’Aise.

Qualcosa non torna

Aise che è il corrispettivo dell’Aisi ma per l’estero, con entrambe le agenzie che fanno capo ai servizi segreti. Questi due agenti sono stati mandati rispettivamente in Iraq ed in Tunisia. Sul caso sarebbe anche stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Roma, con le indagini condotte dai servizi segreti.

La notizia è diventata di dominio pubblico solamente qualche giorno fa. Alla fine è stata smentita qualsiasi interferenza da parte di appartenenti ai servizi segreti, ma se così fosse andrebbero approfonditi i due trasferimenti all’estero dei due appartenenti all’Aisi.

E probabilmente il direttore della stessa, Bruno Valensise, fornirà le risposte del caso in una prevista audizione con il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). L’incontro sarebbe in calendario tra pochi giorni.

L’altro episodio riguarda invece il furto di una Fiat 500 appartenente proprio a Giambruno ed utilizzata anche dalla premier Meloni. Circostanza che sarebbe imprudente bollare come semplice coincidenza, per tempistiche e per l’importanza dei soggetti coinvolti. Ad ogni modo la presidente del Consiglio ed i suoi cari hanno una adeguata protezione.

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