Il Castello delle Cerimonie è stato confiscato, quale sarà adesso il destino di ogni singolo dipendente? Gli ultimi aggiornamenti..
Qualche settimana fa, la notizia della confisca del Castello delle Cerimonie ha spiazzato proprio tutti. Il procedimento giudiziario era in corso da tempo, ma la decisione definitiva è stata comunicata proprio nel mese di febbraio. Per chi non lo sapesse, i terreni e la location de “La Sonrisa” passeranno così nelle “mani” del Comune. Questo ristorante/hotel è diventato famoso in tutta Italia: da anni, infatti, Real Time tiene un seguitissimo programma ambientato proprio nella “villa” di Sant’Antonio Abate.
Nello show venivano mostrati i matrimoni alla napoletana: cibo, musica ed outfit scioccanti erano sicuramente i protagonisti indiscussi. Inizialmente il programma si chiamava “Il Boss delle Cerimonie“: dopo la morte di Don Antonio Polese, la figlia ha ereditato il tutto e ha preso il posto del celebre imprenditore. Donna Imma ha preso parte anche ad altre trasmissioni televisive e ha scritto alcuni libri alquanto particolari. Dopo la confisca, tuttavia, tutti si chiedono quale sarà il destino di ogni singolo dipendente (a proposito, avete già letto l’altra notizia sorprendente?).
La sentenza di sequestro emessa dalla Corte di Cassazione ha ovviamente allarmato non soltanto la famiglia Polese (pronta comunque a controffensive), ma anche i 300 dipendenti che lavorano per la struttura. Con il sequestro, è innegabile che il posto di ogni singolo lavoratore è a rischio. I dipendenti, nelle settimane scorse, hanno sfilato per le strade di Sant’Antonio Abate chiedendo chiarezza e soprattutto conferme per il futuro. I lavoratori hanno avanzato principalmente due richieste: la continuazione dell’attività dell’hotel/ristorante e la conservazione del posto di lavoro.
Il Prefetto di Napoli, nel frattempo, ha già rilasciato dichiarazioni. “E’ un caso chiuso con una vicenda di lottizzazione abusiva accertata dalla magistratura”, ha spiegato nei giorni scorsi. Il futuro de ‘La Sonrisa’ resta comunque nelle mani del Comune: l’ente può decidere di demolire il tutto o di passare la gestione della struttura nelle mani di altri imprenditori.
Il destino di ogni singolo dipendente è difficile da anticipare: bisognerà capire in primis quali saranno le intenzioni del Comune. “Ho ribadito ai lavoratori che la vertenza per il riconoscimento dei loro diritti sarà portata su tutti i tavoli istituzionali. Abbiamo ascoltato i lavoratori ed abbiamo preso in carico tutte le loro richieste, che ovviamente saranno riportate agli organi preposti”, ha spiegato il sindaco ai microfoni del Corriere della Sera.
Il Sindaco, in altre interviste, ha ribadito nuovamente la sua idea. “L’impegno di questa amministrazione sarà quello di provare a salvaguardare i livelli occupazionali di una realtà molto importante per il territorio di Sant’Antonio Abate“.
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