Il Castello delle Cerimonie ha conosciuto giorni migliori. Riguardo al futuro c’è incertezza anche se si sta facendo strada una ipotesi.
Castello delle Cerimonie, il passato è passato e non tornerà più, almeno per quanto riguarda la famiglia Polese. I vecchi gestori, proprietari e fondatori della struttura ricettiva ed alberghiera sin dal lontano 1979, non potranno più trarre profitto dalla celebre Sonrisa.
Questo è il nome ufficiale del Castello delle Cerimonie, che però in tanti continuano a guardare così grazie ad una intera decade fatta di tante stagioni dell’omonimo reality show. Su Real Time abbiamo avuto modo di vedere le tipologie di feste più disparate, imparando quanto sia importante, in certe zone di Napoli e provincia, celebrare questo o quell’evento in famiglia.
Ed il Castello delle Cerimonie non ha mai lesinato sfarzo e manifestazioni di lusso, trascendendo a volte nel kitsch. Ma poco importava perché tutto quanto alla fine riusciva a centrare quello che era lo scopo principale, ovvero divertire. E purtroppo, a metà febbraio, tutta questa spassosa magia è giunta alla fine.
Infatti le forze dell’ordine hanno reso operativo un ordine di sequestro del Castello delle Cerimonie, motivato da una sentenza emessa dalla Corte di Cassazione. Alla base di tutto c’è un confermato reato che riguarda la lottizzazione abusiva, relativa alla costruzione della Sonrisa su più di 40mila metri quadri.
Di questa vicenda si parla da settimane e settimane. Ed il sindaco di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ed il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, da poco insidiatosi, hanno il delicato compito di preservare i quasi trecento posti di lavoro legati alla Sonrisa.
La quale è una struttura talmente importante da rendere quasi impossibile il fermarla, nonostante la legge preveda anche questo. Edifici coinvolti in situazioni di lottizzazione abusiva possono infatti o essere abbattuti o ceduti a soggetti terzi individuati mediante bando organizzato dalla locale amministrazione comunale.
La stessa infatti, per legge, ha ora assunto la proprietà de La Sonrisa, che quindi sulla carta non deve più essere legata alla famiglia Polese. Ed il Castello delle Cerimonie diventerà una opera di pubblica utilità. I lavoratori hanno già manifestato per le strade di Sant’Antonio Abate più volte, chiedendo di essere ascoltati.
Ed è loro ferma intenzione continuare a lavorare al Castello delle Cerimonie. Alcuni di loro sono impiegati nella struttura da più di trent’anni. E di certo la situazione non può essere risolta con un colpo di spugna e con il licenziamento di centinaia di individui.
E nonostante i gravi problemi in cui versa La Sonrisa, Imma Polese trova il tempo di andare in televisione in altri programmi. Lei per prima però spera che tutto quanto possa risolversi per il meglio.
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