Si va definendo l’avvenire per quanto concerne la situazione che riguarda il celebre Castello delle Cerimonie. Cosa succederà già a partire da giugno.
Il Castello delle Cerimonie è impelagato, sin dalla parte iniziale di quest’anno, in una grossa e brutta situazione burocratica e giuridica. Per la famiglia Polese, che ha fondato la celebre Sonrisa nel lontano 1979, non c’è praticamente via d’uscita.
A causa di un abuso confermato dalle indagini che duravano da almeno un decennio, Imma Polese e parenti non sono più da ritenere i proprietari legittimi del Castello delle Cerimonie. La riscontrata lottizzazione abusiva dei quali si sono resi autori fa si che adesso la struttura appartenga al Comune di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli.
Si era parlato della ipotesi di abbattere le parti sottoposte a questo abuso edilizio, che non sarebbero poche. Od in alternativa a concedere in utilizzo a soggetti terzi, individuati mediante apposito bando pubblico, la gestione del Castello delle Cerimonie.
In questo modo l’attività continuerebbe sottoforma di gestione volta a fornire una utilità pubblica. Ad ogni modo dal Castello delle Cerimonie i Polese non potranno più trarre profitto, stando a quanto è possibile dedurre. Quest’ultima possibilità almeno tutelerebbe i tanti posti di lavoro che sono connessi a “La Sonrisa” e che da essa dipendono. C’è però dell’altro.
Nel corso delle ultime due settimane è sorta una pista ulteriore, paventata dalla sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale. Pagando un canone di locazione – che sarebbe una sorta di multa da versare al Comune per l’occupazione di un suolo non idoneo alla edificabilità – le attività del Castello delle Cerimonie potranno proseguire.
La somma da pagare verrà stimata a seguito di alcune perizie specifiche ordinate dalla locale amministrazione comunale. Di tutto ciò si è avuta la ratifica al termine di un recente Consiglio comunale presieduto dalla stessa Abagnale. Probabilmente l’ultimo prima delle elezioni per eleggere il nuovo sindaco e che vedono la attuale prima cittadina in corsa per un nuovo mandato quinquennale.
A ciò però è legato un altro discorso. Se ulteriori perizie dovessero portare ad un esito negativo in fatto di eccessivo impatto ambientale, allora si potrebbe rendere necessario abbattere le parti abusive coinvolte.
Ad ogni modo, pagando il sopra citato canone, i Polese potranno continuare con la loro attività almeno fino al mese di giugno, con la cifra pattuita che sarà retroattiva e prenderà in considerazione il periodo a cominciare dal 15 febbraio 2024. Che è il giorno in cui venne notificato l’atto di sequestro del Castello delle Cerimonie.
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