Il destino del Castello delle Cerimonie è già scritto, ed ora una delle massime autorità locali ha parlato di quello che avverrà alla struttura.
Il Castello delle Cerimonie a febbraio scorso è stato sottoposto a sequestro, come tutti sanno. La causa è da ricercare in una serie di abusi edilizi che si protraevano da decenni. Era inevitabile che prima o poi finisse come è finita, con la struttura che è ora passata nelle mani del Comune.
Almeno sulla carta è così, perché nel frattempo la famiglia Polese non ha cessato l’attività. Un po’ come segno di sfida ma anche e soprattutto per dare un segnale forte che possa portare alla attenzione delle autorità quella che è la sorte dei suoi tantissimi dipendenti.
Si parla di un numero che oscilla tra i 250 ed i 300 dipendenti – con altrettante famiglie – che vedono nel Castello delle Cerimonie la loro fonte principale di reddito. La Sonrisa, che è il nome ufficiale della struttura e che ingloba anche un albergo oltre che un ristorante di enormi proporzioni, è un soggetto molto importante nell’ambito dell’economia locale.
Il comune di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, da sempre vede nel Castello delle Cerimonie una colonna forte di tutte quelle che sono le sue entrate. Chiudere La Sonrisa a cuor leggero difatti non è possibile. Sulla vicenda però ha parlato il prefetto di Napoli, Michele Di Bari.
Il prefetto ha fatto cenno in maniera chiara, nelle scorse settimane, alla vicenda di lottizzazione abusiva che ha interessato il Castello delle Cerimonie. Questo è un illecito acclarato dalla magistratura competente e ciò ha fatto si che, per Di Bari, la vicenda relativa a La Sonrisa sia ormai chiusa.
Si attende solo il necessario iter burocratico che porterà la struttura a passare giocoforza di mano dalla famiglia Polese al Comune di Sant’Antonio Abate. E lo stesso, nella persona della sindaca Ilaria Abagnale, dovrà poi provvedere ad istituire un bando pubblico per trovare un nuovo gestore.
La legge prevede, per le strutture che si trovano ad essere interessate da specifici reati edilizi, l’abbattimento o la trasmutazione delle stesse in opere di pubblica utilità. Questa è la via prediletta dalle autorità locali, dal momento che il Castello delle Cerimonie è troppo importante.
L’altra strada, come detto, sarebbe quella dell’abbattimento e della riqualifica dell’area dove sorge. Pista però quest’ultima per nulla presa in considerazione proprio perché porterebbe al licenziamento delle centinaia di impiegati de La Sonrisa.
Sono già diverse le manifestazioni di protesta dei dipendenti coinvolti, ai quali le autorità hanno garantito il massimo supporto. A La Sonrisa intanto ci sono state già diverse disdette da parte di chi aveva prenotato anche mesi addietro. Ormai per la famiglia Polese non c’è niente da fare, il Castello delle Cerimonie non sarà più loro.
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