È sorta una pista percorribile che fornisce alcune settimane agli attuali proprietari per potere esercitare, mediante un compromesso molto doloroso. Cosa accadrà poi.
La famiglia Polese potrebbe avere ancora qualche mese per continuare a organizzare matrimoni all’interno del famoso “Castello delle cerimonie”. Il futuro della struttura per feste di matrimonio resta però ancora incerto, con anche la possibilità di una demolizione.
Il “Castello delle Cerimonie”, come in tantissimi sanno, è diventato noto in tutta Italia negli ultimi anni grazie al programma televisivo su Real Time che ha mostrato i sontuosi ricevimenti nuziali che si svolgevano presso la struttura a Sant’Antonio Abate. Lì avvenivano anche ricevimenti sempre sopra le righe riguardo a comunioni, feste di compleanno, di laurea, anniversari e quant’altro. In una esibizione di sfarzo e di folklore che non a tutti potrebbe piacere.
Dopo i ben noti fatti di febbraio scorso, con il riscontrato reato di lottizzazione abusiva contestato ai Polese, la maggior parte della struttura è stata dichiarata abusiva dopo la sentenza della Cassazione, e la confisca è diventata esecutiva.
Il destino del “Castello delle Cerimonie” ora è nelle mani del Consiglio comunale di Sant’Antonio Abate. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, la sindaca Ilaria Abagnale ha annunciato durante l’ultima seduta che verranno effettuate nuove perizie.
L’obiettivo è valutare l’impatto ambientale, paesaggistico, urbanistico e idrogeologico delle strutture presenti all’interno de “La Sonrisa”, che un tempo era di proprietà della famiglia Polese. Dopo le perizie, spetterà al prossimo Consiglio comunale, che sarà eletto a giugno, decidere se il “Castello delle Cerimonie” dovrà essere demolito o se sarà possibile sanare la situazione.
Nel caso di una sanatoria, il Comune dovrà acquisire la struttura nel proprio patrimonio e decidere come gestirla. Nel frattempo, la sindaca ha richiesto alla famiglia Polese di pagare un canone di occupazione a partire dal 15 febbraio, data in cui è stata effettuata la confisca e in cui il tribunale ha concesso alla famiglia l’uso della struttura.
Se la famiglia Polese pagherà l’importo stabilito dagli uffici comunali, potrà continuare ad organizzare i rinomati ricevimenti di nozze e far lavorare circa un paio di centinaio di dipendenti ed anche più. Ciò coinvolgerà anche diverse aziende dell’indotto del settore. Questo rappresenta una piccola speranza per la famiglia Polese, almeno per qualche mese. L’importo del canone di occupazione è stato calcolato secondo le tabelle dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI).
La decisione sul futuro del “Castello delle cerimonie” è di grande importanza per la famiglia Polese e per la comunità di Sant’Antonio Abate. Ed anche le località limitrofe ne traggono giovamento dal punto di vista economico. Difatti la struttura ha rappresentato un punto di riferimento per numerosi matrimoni e ha generato occupazione nel settore.
Ora spetta al Consiglio comunale prendere una decisione che tenga conto delle citate problematiche che riguardano il riscontrato impatto ambientale, delle normative urbanistiche e delle esigenze della comunità locale
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