Proseguono le contestazioni per la confisca dei beni della famiglia Polese: questa mattina in 300 hanno protestato per difendere il proprio lavoro.
Pochi giorni fa è arrivata la confisca dei beni della famiglia Polese, con il sequestro del ristorante-hotel La Sonrisa, il celebre Castello delle Cerimonie, reso popolare dall’omonima serie tv di Real Time, e dell’enorme terreno circostante. Ma Donna Imma, la proprietaria, non si arrende, non solo ha tenuto una festa per di no alla chiusura del posto.
Questa mattina, 300 persone si sono mobilitate, sfilando perle strade del Comune di Sant’Antonio Abate, dove sorge il Castello delle Cerimonie, per difendere il proprio diritto al lavoro, protestando contro la legge. Nonostante la confisca di tutto il patrimonio immobiliare, tornato nella mani del Comune, con l’accusa di lottizzazione abusiva, i dipendenti de La Sonrisa non mollano.
300 persone, in totale, sono i dipendenti dello staff che lavorano a La Sonrisa, tutti rimasti senza lavoro dopo la confisca dei beni della famiglia Polese. Tutti, questa mattina, hanno sfilato per le vie del paese, dirigendosi verso il Municipio per incontrare il Sindaco Ilaria Abagnale. Dopo una discussione durata oltre un’ora, i lavoratori sono usciti dal Comune più fiduciosi.
Ora bisognerà attendere le disposizioni delle autorità preposte. Il Primo Cittadino di Sant’Antonio Abate non può fare molto, perché queste sono questioni legali indipendenti al lavoro comunale. Di certo, tutta la comunità del paese è vicino ai dipendenti disoccupati. Ora, le richieste dei lavoratori sono tutte state prese a carico.
La Abagnale, tra l’altro, ha richiesto un incontro urgente con il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, spiegando che “La famiglia Polese non potrà più gestire la struttura, ma non conosciamo ancora le ipotesi sul futuro di tutta l’aera, non sappiamo se ci sarà un rigenerazioni urbana o una gestione esterna”. Nel frattempo, a sostenere la battaglia di tutti i lavoratori è intervenuta l’attrice Maria Grazia Cucinotta.
In mattinata, l’attrice è arrivata alla tenuta La Sonrisa, e in un’intervista a affermato che “In un luogo del genere, dove non c’è lavoro, questa è un’oasi nel deserto. Si devono difendere tutti i lavoratori che qui hanno costruito il loro futuro e quello delle loro famiglie”. Staremo a vedere cosa accadrà alla struttura.
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