Paolo Virzì, “codice rosso” contro Micaela Ramazzotti: lo chiedono solo potenziali vittime da stalking e violenze

Paolo Virzì chiede l’attivazione del “codice rosso” per tutelarsi dall’ex moglie Micaela Ramazzotti e dal nuovo compagno Claudio Pallitto

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Paolo Virzi e Micaela Ramazzotti (Blueshouse.it)

Non smettono di far parlare Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti. L’ex coppia del cinema italiano, dopo la separazione nello scorso anno, nei giorni scorsi si è resa protagonista di un episodio che ha fatto il giro del web e di tutti i media.

I due, con figli a seguito ed il nuovo compagno di lei, Claudio Pallitto, personal trainer e proprietario di una palestra, sono stati protagonisti di una lite molto accesa all’interno di un ristorante della Capitale, così agguerrita da richiedere l’intervento dei Carabinieri e di una ambulanza. Tra i due sono seguite delle reciproche denunce ma pare che il noto regista sia andato oltre chiedendo l’attivazione del “codice rosso”. Vediamo maggiori dettagli in merito.

Paolo Virzì e l’attivazione del “codice rosso”: a cosa serve

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Regista e attrice in un vecchio scatto (Blueshouse.it)

Secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, nell’esposto presentato da Paolo Virzì la stessa sera della line presso i carabinieri, ci sarebbe anche la richiesta di attivare la procedura del cosiddetto “codice rosso”, a suo dire, per tutelare la sua persona dall’ex moglie e dall’attuale compagno Pallitto.

In generale il “codice rosso” è una procedura che viene attivata nei casi in cui si presentano delle vittime di violenza domestica, sessuale, di stalking, revenge porn e aggressioni con l’acido. Grazie al “codice rosso” che si attiva appena la persona sporge denuncia, le autorità possono intervenire in modo tempestivo evitando le lunghe attese delle procedure italiane. Un provvedimento per il quale tanto si è combattuto e che è sato approvato e introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 69 del 19 luglio 2019.

La richiesta di questo provvedimento sarebbe stata avvalorata dal regista sottoponendo agli agenti il referto del pronto soccorso che ha certificato graffi e lesioni sul corpo della figlia maggiore di Virzì, Ottavia, 35 anni, avuta dalla precedente relazione che la sera della lite era insieme al padre.

Che succede ora?

È inutile non riconoscere che la vicenda scatenatasi tra i due è finita in piazza in tutti i sensi nonostante all’indomani del fatto Paolo Virzì abbia chiesto il rispetto della privacy, in particolare per i loro figli. Non sappiamo come si concluderà ma di certo possiamo dire che per come è iniziata si preannuncia una lunga e accesa battaglia legale a meno che gli avvocati dei due, Grazia Volo per il regista e Annamaria Bernardini De Pace, e David Leggi, per l’attrice, non riescano a trovare una mediazione ed un compromesso.

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