I motivi alla base di tutto ciò, perché il blues è la musica del diavolo e come e quando è nata questa credenza che oggi appare del tutto assurda ed al di fuori della realtà.
Perché il blues è la musica del diavolo? Questo genere musicale ha sempre visto appiccicato a sé tale nomea. Anche da parte di coloro che ne ignorano le origini. Il retaggio è vecchio di qualche secolo e va ricondotto alla comunità degli schiavi condotti dall’Africa nera alle colonie meridionali degli Stati Uniti. Lì erano molto diffuse le piantagioni di cotone e gli africani erano la manodopera costretta a gettare lacrime, sudore e sangue ammazzandosi di fatica per parecchie ore al giorno.
Da lì il blues è divenuto poi il prototipo di musica popolare più diffuso al mondo, al punto da influenzare tanti altri stili. Proprio al blues viene dato credito di avere contribuito alla nascita di rock and roll e hip hop. La dicitura per la quale lo stesso fosse “diabolico” era sorta per colpa dei predicatori cristiani. Ecco perché il blues è la musica del diavolo, nella accezione comune soprattutto del passato. Oggi questa superstiziosa ed opinabile credenza è quasi del tutto svanita, ed il blues è visto per quello che è: un genere musicale stupendo.
I missionari incaricati di diffondere la Buona Novella non capivano il significato intrinseco del blues, che rappresentava per gli schiavi l’unico modo di essere liberi. Ed anche loro, assieme ai benpensanti dell’epoca ed ovviamente ai grossi latifondisti americani, pensavano che gli schiavi fossero solo animali e non persone. E che la loro cultura di origine fosse blasfema. Di conseguenza anche i loro canti, le loro usanze, la loro musica erano ritenute contro Dio.
Anche dal punto di vista oggettivo le sonorità, e soprattutto quelle originate dagli strumenti a percussione, venivano considerate profane. Poi con l’abolizione della schiavitù i musicisti blues erano diventati soprattutto uomini (ed anche donne) di strada, che avevano a che fare anche con alcolici e droghe e che erano frequenti habituée delle carceri, non poche volte. E le tematiche delle canzoni blues erano altrettanto controverse, con soggetti come i rapporti carnali, i demoni, la sofferenza. Per una versione del tutto opposta a chi era invece timorato di Dio.
Questa, in estrema sintesi, è la spiegazione per la quale il blues è ritenuto contrario alla morale cristiana. E perché viene visto come una manifestazione di immoralità e di lussuria, di paganesimo vero e proprio e di corruzione. Ma probabilmente è anche per questo che ha attirato in tanti: uno degli effetti collaterali del proibito è proprio quello di generare l’opposto di ciò che dovrebbe fare. Anziché scoraggiare a seguire cose che sono vietate, fa da richiamo. E chi ha portato il blues in Italia? Oggi questo tipo di musica è giustamente molto amato e ha ricevuto la giustizia che merita.
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