La presentatrice ha rivelato sui social di essersi sottoposta ad un intervento urgente. Non sono mancate le critiche sui tempi di attesa brevi.
“Come sempre voglio essere sincera con voi e raccontarvi cosa mi è successo perché questo possa ricordare a tutti l’importanza della prevenzione“. Con queste parole e un fato pubblicata sui social, Antonella Clerici ha deciso di far sapere ai suoi fan dell’operazione appena subita; un controllo ad un cisti ovarica e poi l’inizio di un piccolo calvario che l’ha portata all’ovariectomia e cioè alla rimozione totale delle ovaie.
La presentatrice non è state esplicita su quello che le è stato diagnosticato, ma parla apertamente di “tsunami“ che nel giro di una settimana l’ha vista protagonista, suo malgrado, di approfondimenti medici, risonanza, ricovero e appunto l’operazione.
Sicuramente non buone notizie per Clerici se in poco meno di una settimana, la presentatrice è stata sottoposta ad intervento. Ma se il suo voleva essere un post tranquillizzante -perché sicuramente la notizia sarebbe trapelata- e soprattutto di sensibilizzazione sulla prevenzione, non sono mancate le critiche.
Tantissimi i messaggi di supporto e pronta guarigione ricevuti in pochissimo tempo. Tanti i colleghi, di tutti i canali, e gli chef e cuochi che con lei hanno lavorato negli anni, così come tante persone al di furi del mondo dello spettacolo hanno condiviso esperienze e mandato gli auguri per un veloce recupero.
Tuttavia non sono mancati i leoni da tastiera che hanno tenuto a precisare come i tempi brevissimi che la presentatrice ha dovuto aspettare sia dovuti alla sua fama. In particolare un utente ha scritto: “Con una persona comune non sarebbe andata così velocemente“. Il riferimento è al tema centralissimo dei tempi di attesa nella sanità pubblica, con pazienti anche con diagnosi preoccupanti che devono attendere mesi per interventi o in generale cure mediche.
Si tratta di una verità innegabile, ma da qui ad accusare una persona ce ne passa. Soprattutto poi quando non si è a conoscenza della storia clinica e del percorso necessario.
A proposito proprio di messaggi come questo ha deciso di intervenire la Dr.ssa Adriana Bonifacio, medico senologa e oncologa che ha seguito Clerici in questo percorso. A critiche come questa la dr.ssa risponde -tramite le pagine de Il Messaggero- con fermezza: “Per quanto mi riguarda non è così. Sono 45 anni che lavoro e posso garantire che molta buona sanità pubblica. Ammetto che ci siano difficoltà ma ho sempre lavorato in ospedali pubblici“.
La dottoressa poi prosegue decidendo di specificare perché spesso si sente parlare di liste di attesa per operazioni così lunghe: “Spesso è perché si parla di interventi non urgenti. Ci sono leggi regionali per cui un paziente che ha determinate patologie, ad esempio oncologiche o c’è anche solo il sospetto che le abbia, non può aspettare più di 30/40 giorni dal momento della diagnosi all’operazione.”
In ultima battuta, Bonifacio ci tiene a sottolineare, proprio come ha fatto Clerici nel post, l’importanza della prevenzione, ricordando che nel nostro sistema sanitario si effettuano screening gratuiti per intercettare patologie come il cancro alla mammella, i pap test, l’esame del sangue nelle feci.
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