Non si può parlare di blues senza citare l’icona per eccellenza di questo genere, uno dei bluesmen più importanti della storia: sua maestà B.B. King.
Scomparso solo pochi anni fa, nel 2015, all’età di 90 anni, BB King, all’anagrafe Riley B. King, ha suonato la sua amata chitarra fino alla fine. Nato nel 1925, King è rimasto attivo fino al giorno della sua morte, esibendosi in concerto in tutto il mondo e pubblicando una serie infinita di album in studio e dal vivo. Una dedizione instancabile, un amore profondo che lo ha reso il Re assoluto del blues.
La sua Lucille, una Gibson ES-335, è la chitarra lo ha sempre accompagnato in carriera, alla quale il bluesman ha persino dedicato uno dei suoi pezzi più famosi e storici. Con 14 Grammy Awards vinti, King è stato classificato nella top10 dei più grandi chitarristi della storia. Ripercorriamo velocemente la sua straordinaria carriera e l’amore per la “sua” chitarra.
La storia d’amore tra Lucille e il bluesman B.B. King, icona blues intramontabile: il più grande di sempre
Nato da una famiglia povera di contadini, King ha iniziato sin da piccolo ad aiutare i genitori lavorando nei campi di cotone, dove i neri erano schiavizzati dai bianchi. Si innamora del blues e del jazz in tenera età, venerando artisti quali T-Bone Walker, Lonnie Johnson o Charlie Christian. In chiesa canta nel coro, avvicinandosi così alla musica gospel.
Vive e cresce lungo le sponde del Mississippi, come tutti i più grandi bluesmen e jazzisti dell’epoca, per poi trasferirsi a Memphis, una delle capitali del blues, dove scopre di essere portato per la chitarra. Insieme a suo cugino Bukka White, un grande musicista folk blues, inizia a esibirsi nelle locande della città, per poi essere trasmesso in radio.
La radio apre un mondo fino ad allora inesplorato, e permette agli artisti di diffondere la propria arte in tutte le abitazioni. King si fa passare in radio con il soprannome di Beale Blues Boy, ossia il “Ragazzo del blues di Beale”, dove Beale è la via principale di Memphis, piena di locali dove ascoltare musica dal vivo. Dopo qualche tempo, il musicista decide di abbreviare il suo nome d’arte in BB King.
La nascita del mito
La sua attività discografica inizia nel 1949, quando registra canzoni con l’etichetta RPM, sotto la produzione di Sam Phillips, che qualche anno più tardi fonderà le leggendaria etichetta Sun Records, dove metterà sotto contratto i più grandi dell’epoca, come Roy Orbison, Elvis, Jerry Lee Lewis e Johnny Cash.
È negli anni ’50 che King diventa un’icona, facendosi largo grazie a brani immortali come “”Please love me”, “Woke up this morning”, “”Whole lotta love”, “Ten long years” e “sweet Little angel”.
La nascita di Lucille, il nome dato alla sua chitarra
Negli anni ’60, King è già un mito, e partecipa a tantissimi film, spettacoli tv, ospitate. Il suo stile chitarristico è caldo e sensuale, le sue canzoni sono eleganti, così come la sua voce. Il suo amore eterno, ossia la sua chitarra Gibson, nasce in una notte del 1949, quando si sta esibendo in un locale dell’Arkansasn.
Due uomini tra il pubblico, a un certo punto, iniziano a litigare, si spingono e uno di questi finisce contro la bombola di cherosene che riscalda l’ambiente. Il locale va in fiamme, King fugge via, per poi tornare dentro, rischiando la vita, per recuperare la sua chitarra. Mentre torna fuori, stringendo in pugno la sua amata Gibson, scopre il perché del litigio dei due uomini.
Questi avevano litigato per una donna chiamata Lucille, e così decide di battezzare la Gibson con questo nome. Si tratta di una chitarra semiacustica costruita appositamente per lui, con manico di acero (non di mogano, come di consueto), e con caratteristiche particolari suggerite dallo stesso bluesman.