Lo si sente nominare poco, eppure il pianista George Gershwin, oltre a essere un grande musicista jazz, è considerato il padre del musical.
È considerato, a tutti gli effetti, il padre del musical americano. George Jacob Gershwin, nato a Brooklyn nel 1898, è stato uno dei grandi della musica colta. Cresciuto ascoltando e suonando blues, jazz, gospel e musica classica, il pianista ha scritto composizioni diventate immortali, come “Rapsodia in blu”, “Un americano a Parigi” o “Porgy and Bess”.
Insieme a suo fratello maggiore, il paroliere Ira Gershwin, George ha creato il musical teatrale di Broadway. Inoltre, le sue composizioni sono state utilizzate in tantissime pellicole e programmi televisivi, e sono state coverizzate da importanti musicisti jazz. Ripercorriamo le tappe principali della vita del compositore, il padre del musical.
Nato il 26 settembre 1898, nel quartiere di Brooklyn, a New York, da genitori immigrati di origine ucraina, Gerorge è il secondo di quattro figli. Già all’eta di 10 anni, inizia a suonare il pianoforte, da autodidatta. Solo qualche anno più tardi, il ragazzino inizia a prendere lezioni, per poi annoiarsi dopo soli due anni, e proseguendo da solo, replicando a orecchio la musica che ascolta.
A 15 anni, George lascia la scuola per iniziare a lavorare come pianista per un’azienda che pubblica spartiti, la Tin Pan Alley. È proprio in questa occasione che ha la possibilità di pubblicare la sua prima opera, nel 1916, intitolata “When you want ‘em you can’t get ‘em” (“Quando li vuoi non puoi averli”). Da questa esperienza, inizia a lavorare per il teatro di Broadway.
Già dal 1917, il pianista inizia a riscuotere successo tra il pubblico e a diventare una celebrità. Collabora con altri grandi musicisti jazz e cantanti. Tra il 1920 e il 1925, Gershwin collabora con il re del jazz sinfonico, Paul Whiteman, il quale gli commissiona “Rapsodia in blu”, la sua composizione più famosa, da adattare alla sua orchestra.
La composizione, eseguita per la prima volta nel 1924, combina cinque melodie differenti e mescola musica classica e musica jazz. L’idea di base gli viene durante un viaggio a Boston. Gershwin pensa ai ritmi del treno, con tutte le sue combinazioni metalliche, e in mente gli vengono diverse melodie, che poi riporta al pianoforte.
“Rapsodia un blu” è una delle composizioni ancora oggi più eseguite dalle orchestre di tutto il mondo. Nel 1927, dopo aver composto diverse opere di successo, compone “Funny Face”, poi “Rosalie”, insieme alle musiche di Cole Porter. Nel 1932 suona nella Symphony Hall di Boston, un traguardo importantissimo per la sua carriera.
Nel 1928, invece, George si trasferisce a Parigi, insieme a suo fratello Ira. Qui, scrive “Un americano a Parigi”. Tuttavia, in Europa, il musicista non si trova bene, perché non trova sintonia con i musicisti europei, dalla formazione rigorosa e legata alla musica classica. All’epoca, infatti, la musica jazz e tutta quella americana, è vista in malo modo, censurata dalle dittature, e così, George poco dopo fa ritorno negli USA.
La composizione più ambiziosa si intitola “Porgy and Bess”, composta nel 1935, considerata la più grande opera americana, innovativa, complessa. Apprezzato da tutti, ormai una celebrità, Gershwin si trasferisce a Hollywood, per scrivere musica per il cinema. Nel 1937, George inizia ad accusare forti emicranie e, in certi momenti, un forte odore di bruciato. Gli viene diagnosticato un tumore al cervello.
Dopo essere svenuto durante la realizzazione di un film, Gershwin viene portato urgentemente in ospedale, dove viene sottoposto a intervento chirurgico. Muore poche ore dopo, all’età di 38 anni. Al funerale, che si tiene alla sinagoga Emanu-El di New York, partecipano migliaia di cittadini. Secondo una ricerca del Guardian, avvenuta nel 2006, incentrata sugli introiti percepiti dai musiciti, George Gershwin figura come il più ricco compositore della storia.
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