Il jazz di Ornette Coleman, uno dei padri di questo genere musicale e ancor più uno dei musicisti che ha impresso un’impronta importantissima al free jazz.
Sassofonista e compositore statunitense, Ornette Coleman è considerato uno dei padri del jazz per la sua capacità di imprimere un’impronta indelebile nel movimento del free jazz. Coleman nasce e cresce a Fort-Worth in Texas e inizia la sua carriera da musicista giovanissimo, suonando in alcune orchestre di rhytm-n-blues, ben presto il suo modo di suonare mostra i segni di quello che sarebbe passato alla storia come il be-bop uno stile che si sviluppa a partire dal jazz e che è caratterizzato da tempi veloci ed elaborazioni armoniche innovative.
Nel tentativo di farsi un nuovo anche fuori dalla città Natale, nel 1949, a soli 19 anni, si trasferisce a New Orleans e accetta si suonare il sassofono in uno spettacolo che poi farà il giro del Paese. È l’inizio di una carriera che ha portato Coleman ad essere definito un jazzista d’avanguardia oltre che uno dei padri di questo genere musicale.
Fin dalle prime battute lo stile musicale di Coleman si rivela originale, il suo modo di fare jazz si discostava dai rigidi schemi tradizionali per avvicinarsi all’improvvisazione. Un modo di suonare che superava per avanguardia anche i musicisti be-bop, e che traeva ispirazione da quello che sentiva in giro.
Gli anni Cinquanta sono gli anni delle prime collaborazione, tra i fedelissimi ci sono John Carter, Charlie Haden ma anche Don Cherry e Billy Higgins. Coleman si immette sulla scena musicale newyorkese verso la fine dei ’50. La carriera viene definitivamente lanciata da John Lewis del Modern Jazz Quartet e dal compositore Gunther Schuller che gli fanno incidere il primo album, si tratta di Something Else!!! The Music of Ornette Coleman.
L’album è forse troppo innovativo e non convince pienamente né il pubblico, né la critica. Coleman passa quindi all’Atlantic, etichetta che lo fa collaborare con altri grandi del suo tempo come Eric Dolphy e Jimmy Garrison. Gli album che ne vengono fuori sono dei veri e propri manifesti. Stiamo parlando di Something Else!!! The shape of Jazz to Come, Tomorrow is the quastion e su tutti Free Jazz.
Quest’ultimo rappresenta uno spartiacque. Registrato con un collettivo di due quartetti con il compito di improvvisare, l’album è registrato in formato stereo, con la musica prodotta da ogni quartetto isolata in un canale stereo diverso. Si tratta del più lungo album di improvvisazione jazz mai registrato, diventando con il tempo un capolavoro di innovazione.
Dopo il periodo all’Atlantic, la musica di Coleman si fa sempre più complessa fino ad arrivare agli Settanta quelli jazz elettrico, sono anni di sperimentazione che portano agli anni Novanta quando Coleman, su quell’onda del nuovo, compresa quella in cui si cimenta in un brano jazz standard.
La morte di Coleman avviene nel 2015 a seguito di un arresto cardiaco, il suo funerale fu un vero e proprio evento durato 3 ore durante il quale si alternarono le performance dei colleghi e amici del mondo del jazz.
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