Come faceva il grandissimo, inarrivabile David Bowie a riuscire a mimetizzarsi tra la gente senza dare nell’occhio. Semplice ma geniale.
David Bowie, per tutti il “Duca Bianco”, è stato un artista eclettico e poliedrico, capace di stupire i suoi fan con continue reinvenzioni e colpi di scena, sempre all’insegna della creatività e dell’originalità. In generale, David Bowie è uno di quei personaggi che segnano un’epoca.
Quanto da lui fatto, sia microfono alla mano che in altri contesti, ha influenzato l’opinione pubblica, con lui che si è fatto portavoce dei diritti degli animali, tanto per citare uno degli aspetti positivi che lo caratterizzarono in vita. Ma tante altre categorie lo hanno preso come punto di riferimento.
Scomparso nei primi giorni del 2016 a causa di un tumore al fegato, David Bowie era famoso per il suo aspetto androgino e per i cambiamenti di immagine radicali nel corso della sua carriera. Una delle sue evoluzioni più iconiche fu il suo alter ego Ziggy Stardust, personaggio alieno glam rock degli anni ’70.
Bowie era anche un grande appassionato di arte e design. Arrivò a progettare persino il suo celebre logo a lampo, diventato uno dei simboli più riconoscibili della sua immagine. Nel 1976, Bowie acquistò una fattoria abbandonata in Svizzera e la trasformò in uno studio di registrazione all’avanguardia, chiamato Château d’Hérouville. Qui registrò alcuni dei suoi album più acclamati come “Low” e “Heroes”.
Si dice anche che Bowie fosse un grande amante di sorprese e scherzi. Una volta, durante un concerto, fece irrompere inaspettatamente sul palco un gruppo di ballerini vestiti da poliziotti che ballarono insieme a lui.
Tra le sue grandi passioni c’era anche il cricket. Nonostante la sua immagine glamour, Bowie era un appassionato giocatore e amava trascorrere il tempo libero a giocare con gli amici.
Una delle sue curiosità più bizzarre riguardava pure il suo interesse per l’occultismo e l’esoterismo. La rockstar arrivò persino a consultare medium e astrologi per prendere decisioni importanti sulla sua carriera. E nel periodo che coincise con l’apice del suo successo, durante gli anni Ottanta, lui concepì un metodo per evitare di essere riconosciuto quando si trovava in pubblico.
Immaginate la grande ressa nel caso. Questo segreto è stato svelato da Alan Edwards, che per lungo tempo è stato il suo addetto alle pubbliche relazioni. Lui ha parlato della cosa nel libro intitolato “I Was There: Dispatches from a Life in Rock and Roll”.
Semplicemente David Bowie si serviva di un berretto ben tenuto in testa e di un giornale greco, chiari segnali che lo facevano passare come turista. Poteva capitare che qualcuno, osservandolo per bene, potesse pensare di trovarsi accanto al grande David Bowie. Ma non è mai capitato che venisse riconosciuto.
Nei viaggi poi il cantante non viaggiava in prima classe. In realtà lui però si comportava così, senza dare nell’occhio, anche perché era questa la sua natura di uomo semplice. Sempre Edwards racconta che la rockstar era solita preparare il caffè a tutti.
E svela poi un aneddoto divertentissimo. Ospite in una emittente radio per una intervista, Bowie andò in diretta per annunciare gli aggiornamenti nel consueto bollettino orario sul traffico. Nessuno mai si è accorto della cosa e questo testimonia quanto geniale, estroso ed inarrivabile fosse. Non ci sarà mai più nessun altro come lui.
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