Domenico Modugno non è solo jazz: la storia di un cantante italiano mai dimenticato

La storia dell’artista che ha inventato il pop italiano: mister Volare con gli volto un po’ sempre dipinto di blu, Domenico Modugno.

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Domenico Modugno, è stato l’artista oltre il jazz che ha inventato il pop italiano (Blueshouse.it)

Cantautore, musicista, attore, regista e persino deputato e dirigente del partito Radicale, Domenico Modugno è stato e resta una delle figure più importanti del panorama musicale e culturale italiano.

È considerato il padre della musica leggera italiana, l’artista che ha creato il pop, la musica popolare. È conosciuto come Mr. Volare per il suo brano più famoso, Nel blu dipinto di blu (conosciuto anche come Volare appunto, ndr) con il quale ha vinto il Festival di Sanremo del 1958 e che, stando ai dati forniti dalla SIAE, è da allora il brano più riprodotto in Italia ogni anno.

Un ultimo dato su tutti, Mimì è insieme a Renato Carosone l’artista che ha venduto un alto numero di dischi negli Stati Uniti senza aver bisogno di incidere in inglese.

L’artista che doveva fare il carabiniere e per fortuna ha scelto altro

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Domenico Modugno, la storia della musica italiana (Blueshouse.it)

Nell’idea dei genitori Domenico, nato a Polignano a Mare nel gennaio del 1928, avrebbe dovuto fare il carabiniere come lo zio. Un lavoro stabile che gli avrebbe permesso di mantenere la famiglia che avrebbe dovuto crearsi.

Fortunatamente Modugno quei consigli non li ha mai seguiti. È scappato dalla Puglia e nel giro di poco tempo ha dato il vita a mito che è ancora oggi; solo i più intimi lo chiamavano ancora Mimmo, per l’Italia era Modugno, per il mondo Mr. Volare, il volto di un Paese che finalmente si riprendeva dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e dal periodo buio del Ventennio fascista.

Il sogno giovanile era quello di diventare attore, e di film Modugno ne ha fatti 38 e 7 per la tv, lavorando al fianco di personaggi come Aldo Fabrizi, Totò o con la regia di miti come Pasolini. Ma il vero successo arriva con la musica lo sappiamo, sono stati la chitarra e la voce a renderlo l’artista che conosciamo.

Musica che ha sempre fatto parte della sua carriera; nel 1953 ottiene il primo contratto, ma quelli sono gli anni dell’impegno cinematografico e teatrale. Carriere che porta avanti insieme dedicandosi più alla macchina da presa. la vera strada arriva proprio con il Festival del ’58, Nel blu dipinto di blu diventa subito una canzone leggenda, capace di superare i confini nazionali europei. La fama si concretizza anche in America, con un tour che lo porta nelle più grandi città del Paese e all’esibizione televisiva all’Ed Sullivan Show il più importante show televisivo d’America in quegli anni.

L’impegno politico

Gli anni successivi sono stati gli anni della carriera vissuta, gli sceneggiati come i tour teatrali in Italia ma anche all’estero, in Francia e Unione Sovietica per esempio, ma anche e soprattutto gli anni delle grandi collaborazioni: da Gigliola Cinguetti a Teddy Reni passando per Claudio Villa e Ornella Vanoni. Perché la verità è che Domenico Modugno è stato un po’ il Sinatra -che tra l’ha incontrato nel ’53- un po’ l’Elvis e un po’ il Johnny Cash italiano: poliedrico e rivoluzionario.

Infine, di Domenico Modugno si dovrebbe ricordare anche il lungo impegno politico, prima come consigliere comunale di Agrigento e poi come membro deputato del Parlamento nella X legislatura. Muore a 66 anni per infarto nella casa di Lampedusa, la sua tomba si trova al cimitero del Flaminio.

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