Parla la figlia di Paolo Villaggio e ricorda la prima di “Fantozzi”, film che ha consegnato il padre alla storia del cinema italiano.
Elisabetta Villaggio, la 64enne figlia del grande Paolo, regista e autrice di diversi programmi televisivi, ricorda suo padre, ripercorrendo la sua grandissima carriera, ricca di successi incredibili che lo hanno consegnato alla storia del cinema italiano. Tra i numerosi personaggi interpretati da Villaggio, sicuramente il più iconico, immortale, leggendario, è quello del ragionier Ugo Fantozzi.
Il personaggio di Fantozzi, così come l’intera narrazione della sua vita, script e sceneggiature comprese, sono stati creati dallo stesso Villaggio. Portato al cinema nell’estate del 1975, “Fantozzi” ha dato vita a una delle saghe più seguite del cinema italiano, dando il via a numerosi sequel, portati avanti per 25 anni, fino al 2000, con l’ultimo “Fantozzi 2000 – La clonazione”, decimo capitolo della serie.
Paolo Villaggio, il ricordo di sua figlia Elisabetta: in un’intervista racconta l’ansia per la prima del film “Fantozzi”
La morte di Paolo Villaggio, avvenuta nel 2017, ha sicuramente lasciato un vuoto nel cinema e nello spettacolo del nostro paese. Un vuoto culturale che non ha avuto eredi. Un personaggio burbero, schivo, spesso duro, così come viene descritto da tanti amici e persone sono stati a contatto con lui, quanto geniale come attore, e buffo nei personaggi interpretati.
La sua doppia anima che oggi la figlia Elisabetta tenta di ricomporre in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Amava i viaggi, era iperattivo e molto curioso”, racconta la donna “non è mai stato il padre che ti legge le fiabe prima di dormire, e nemmeno quello che ti accompagna a scuola”. La donna ricorda che, da piccola, si vergognava di avere un papà così famoso.
Non capiva perché le persone lo amassero così tanto, persino i suoi professori ne andavano matti, e lei, piccola, non ne comprendeva il motivo. Era gelosa di suo padre. Elisabetta fa accenno anche alla sua carriera, e rammenta quando il padre era stato convocato in RAI, a viale Mazzini, per il suo esordio in televisione.
I primi passi in tv e poi il successo esplosivo di “Fantozzi”
Giovanni Salvi, l’allora direttore di RAI 1, aveva convocato Paolo Villaggio per proporgli un programma tv che sarebbe stato registrato negli studi di Milano. Era il 1969 e Villaggio avrebbe preso parte alla miniserie tv “Il killer”, ideata da Cesare Zavattini, per la regia di Dino Bartolo Partesano. Da lì, la sua carriera sarebbe esplosa.
Dopo una serie di film, ecco che nasce il personaggio di Fantozzi, prima sotto forma di libro, edito da Rizzoli, per poi passare sul grande schermo, l’anno seguente. Elisabetta ricorda con precisione l’anteprima del film, uscito nell’estate del 1975. Villaggio leggeva alla famiglia gli sketch che avrebbe interpretato, e i personaggi che aveva creato, come la figlia Mariangela, per vedere se facevano ridere.
“Erano bei momenti”, dice la figlia. L’anteprima era avvenuta al cinema di Piazza Barberini, a Roma, e in pochi altri cinema romani, ma Paolo, come rivela Elisabetta, non appena spente le luci, era subito uscito dalla sala, insieme al primogenito Pierfrancesco, per fare il giro di tutti i cinema di Roma che proiettavano il film.
Era tesissimo e volveva vedere se il film stava incassando bene, e soprattutto se le persone ridevano. Dopo essersi intrufolato in una manciata di cinema, dal centro alla periferia, “tornò al Barberini, felice e calmo”, prima della fine del film.