Etta James è una delle grandi voci femminili più belle del mondo del jazz e blues. La voce prodigio di Al Last che già da bambina riproponeva i brani di Billie Holiday.
Sono tante le donne che hanno lasciato un’impronta nel blues e che meritano di essere raccontate. Una di queste è indubbiamente Etta James, al secolo Jamesetta Hawkins voce prodigio nata a Los Angeles nel 1938.
In molti la ricordano per essere la voce femminile che ha fatto da anello di congiunzione tra il blues e il rock and roll, ma Etta James è stata molto di più; interprete certamente, ma anche co-autrice di alcuni dei suoi brani più famosi e più in generale donna di spettacolo che ha saputo come lasciare il segno, attraversando mezzo secolo di musica americana pur attraversando momenti difficili a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti.
Figlia della quattordicenne Dorothy Hawkins e di padre sconosciuto, Etta James è stata abbandonata da piccola anche dalla madre che conduceva una vita sbandata e non poteva occuparsi della figlia; Etta cresce allora con una serie di famiglie affidatarie, trovando conforto nella chiesa.
Ed è dall’altra di una di queste che comincia la sua carriera da cantante. A cinque anni si divideva tra le ballate blues di Billie Holiday mentre in chiesa inizia a cantare nel coro gospel. Grazie a questa partecipazione viene scoperta dal talent scout Johnny Otis che la convince a scegliere il nome d’arte con cui poi l’abbiamo conosciuta e le fa incidere il primo 45 giri. Era il 1955 e da quel momento parte la sua carriera, dopo il tour con Otis e Little Richard torna a casa e incide altri brani di successo. A quel punto firma il contratto con la Argo, sussidiaria della Chess di Chicago, e con la quale sforna alcuni dei successi più importanti, come l’intramontabile At Last!
La tappa successiva della carriera arriva nel 1967 quando, nei celebri studi di registrazione Fame di Muscle ShoaLs, incide l’album capolavoro TELL MAMA. Ma questo è anche il periodo in cui ripiomba nel tunnel nero delle droghe ed è quindi costretta a lunghi periodi di allontanamento dalle scene per la riabilitazione.
Nel 1978 torna alla ribalta grazie ad un contratto con la Warner e la produzione dell’album Deep in the night, dove recupera una serie di brani vecchi e ripropone in versione blues Piece of my heart conosciuta dal grande pubblico per l’interpretazione rock di Janis Joplin.
Gli anni Ottanta sono anni di collaborazioni con etichette minori, ma in alcuni casi comunque degni di nota. Nel 1994 pubblica Mister Lady in cui, tra le altre cose, pone un tributo a Billie Holiday. Gli anni successivi saranno anni di grandi e abbondanti produzioni, una linea che ha seguito fino alla scomparsa nel 2012 dopo una lunga battaglia con la leucemia e il diabete.
Nel mezzo della carriera di Etta James ci sono stati 5 Grammy Awards e 17 Blues Music Awards e poi l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame e poi il più importante inserimento nella Blues Hall of fame.
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