Dalla Musica Ribelle alla seconda giovinezza legata al Blues, è questo il filo conduttore che lega la brillante storia musicale di Eugenio Finardi
Eugenio Gustavo Finardi, per tutti solo Eugenio, 71 anni lo scorso 16 luglio è il rappresentante più genuino e riconosciuto di un particolare filone della musica italiano. Parliamo di un filone a cavallo tra il cantautorato classico ed il Blues, ma soprattutto parliamo di un’artista che calca la scena da quasi cinquanta anni. Un’artista che, a metà degli Anni Settanta, esplode, quasi letteralmente, in parallelo al fenomeno delle nascenti radio libere. Siamo nel 1976, un momento di grande tensione politica e sociale ma anche di grande fervore. L’Italia scopre la frequenza FM e, accanto ai classici canali Rai, arrivano anche tutta una serie di radio locali.
Radio che mandano musica, informazione ed intrattenimento gratis. Un fenomeno simile a quello accaduto nei primi Anni Duemila con l’avvento di internet. Colonna sonora ideale di quel momento è la canzone Musica Ribelle proprio di Eugenio Finardi, al tempo ventiquattrenne, primo estratto dell’album Sugo. Sarà un successo clamoroso. Un successo che, ancora oggi, identifica Finardi e lo fa in maniera forse ingenerosa, visto il complesso percorso artistico che ha compiuto fino a portarlo ad essere uno dei maggiori esponenti del Blues italiano.
Quella propensione al Blues di Eugenio Finardi
Ma Finardi non solo non se ne picca. Anzi. Lo rivendica e con piacere sottolineando come l’attuale stile blues sia solo la sviluppo finale del percorso. Uno stile certificato da dischi, solidi e raffinati, come O Fado (con il compianto Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso) contenente la struggente versione di Piazza Grande di Lucio Dalla. O come Anima Blues dove Finardi dà per davvero fondo a tutto il suo repertorio di genere dando vita a gioielli, veri e propri, come Mama Left Me, Estrellita e la commovente Sweet Surrender.
Per non tacere dell’ultimo lavoro in studio, datato 2014 Scintillante. Un lavoro dove il Blues scorre a fiumi e potente. Da segnalare, in tal senso, anche un singolo, forse poco conosciuto ma davvero importante, Milano Chiama del 2020 al momento l’ultimo lavoro dell’artista. Poi però ci sono i live, la musica dal vivo, la sublimazione del lavoro in studio e la costante partecipazione, ormai quasi decennale a Festival di genere come Trasimeno Blues ed Euphonia dove Eugenio Finardi riesce a legare, in un unico filo conduttore la Musica Ribella con il Blues più profondo. E non è da tutti.