È arrabbiato e deluso Al Bano, il lavoro di una vita sta andando in fumo mentre c’è chi potrebbe risolvere i problemi ed invece sembra non capire.
Per Al Bano lavoro, rispetto ed onore rappresentano tutto. Lui è cresciuto recependo sin dalla più tenera età gli insegnamenti dei suoi genitori.
Pur amando molto il suo retaggio contadino e pur essendosi abituato a svegliarsi all’alba per zappare la terra, concimarla e dare da mangiare agli animali, Al Bano ha scelto un altro lavoro da fare in vita sua, alla fine.
Infatti intorno ai diciassette anni di età il cantautore di Cellino San Marco decise di andare in cerca di fortuna nella mondana Milano, lasciando la natia Puglia. Era quasi un mondo a parte, la grande città. Ciò che di più lontano ci potesse essere dall’umile esistenza da contadino. Ed alla fine riuscì a farcela.
Ciò nonostante Al Bano come lavoro ha scelto comunque di portare avanti quello che facevano suo padre e suo nonno. Accanto alla sua fulgida carriera artistica lui ha sempre portato avanti anche la cura della sua azienda agricola e vinicola.
Ed è per questo che Al Bano ora ha fatto sua una battaglia che sta vedendo in questi giorni in tante persone scendere in strada per manifestare tutto il loro dissenso.
Al Bano ed il lavoro, più dignità per chi lavora la terra
Sono in moltissimi gli agricoltori e gli allevatori che stanno protestando in diversi Stati d’Europa per esprimere disappunto contro le politiche intraprese dalla UE. Ed al Corriere della Sera anche Al Bano si unisce a tutta questa gente che non si sente adeguatamente tutelata dalle autorità di Bruxelles.
Da Parigi il compagno di Loredana Lecciso afferma di essere sempre un contadino e di trovare drammatica la situazione attuale. Lui si augura anche che le proteste di piazza non sfocino in episodi di violenza urbana. Però è urgente che chi di dovere faccia qualcosa.
Ed Al Bano si trova in Francia per manifestare, facendo ciò nelle vesti di titolare della sua azienda. I suoi uliveti e le sue vigne non stanno rendendo più come una volta.
“Patirei la fame ad oggi, se non fossi un cantante di successo. Invito i signori di Bruxelles a dare uno sguardo ai conti della mia attività. E penso alle tante aziende nella mia Puglia ed in tutta Italia che hanno chiuso o che stanno chiudendo”.
Il problema è che i costi sono aumentati mentre i ricavi sono ridotti al lumicino. I produttori dai quali la intera filiera ha origine guadagnano pochissimo in confronto al commercio al dettaglio, ottenendo in media un 15-20% al massimo, se non meno.
I contadini, gli agricoltori, gli allevatori e chiunque lavori a stretto contatto con la terra si svegliano quando fuori è ancora notte. E con qualsiasi condizione climatica vanno a rompersi la schiena. Ed allora tutto ciò è inaccettabile.
Non fosse per queste figure non avremmo così tante cose da mangiare. Il cantante sa bene perché tanta gente sia così arrabbiata, ed allora non resta che alzare la voce. E pure lui cercherà di montare su di un trattore e di unirsi alla folta schiera di manifestanti.
Lui ha vissuto una gioia bellissima di recente, visto che è diventato di nuovo nonno. Ma è ancora viva in lui la delusione vissuta per colpa di Sanremo 2024. La esclusione dal Festival gli brucia ancora, e l’artista di Cellino San Marco ce l’ha con Amadeus per questo, non è un mistero.