Quale migliore occasione per fare satira ed ironia di questa? Così Fiorello su Giorgia Meloni, dopo le tante polemiche che hanno accompagnato questo 25 aprile 2024.
Fiorello fa dell’ironia su Giorgia Meloni, utilizzando come gancio l’antipatica vicenda che ha riguardato lo scrittore Antonio Scurati. Quest’ultimo avrebbe dovuto tenere un discorso contro il fascismo, che alla fine però non è stato mandato in onda.
Si era parlato di censura e di tentativo del Governo in carica – di chiaro indirizzo politico – di fare della Rai il proprio megafono. Ed allora quale momento migliore per stemperare la tensione se non questo? Con Fiorello che tira in ballo la premier Giorgia Meloni in maniera scherzosa.
E Fiorello fa anche altri nomi nel suo one show man tutto satira e risate, parlando di “telemeloniani felici e belli”. Dal direttore del Tg1, Gianmarco Chiocci, ad altre figure chiave della Televisione di Stato. “E sono tutti abbonati all’Istituto Luce, mica a Netflix o ad uno dei tanti servizi di streaming”.
Il discorso purtroppo è ben più serio e foriero di polemiche. Il sentimento antifascista è forte in Italia ed è giusto che sia così.
Ma c’è anche un numero sorprendente di cosiddetti nostalgici, che però nella maggior parte dei casi non sono a conoscenza dei reali fatti storici e che si limitano ad idolatrare la mitologia che alcune figure del ventennio fascista contribuirono ad esaltare, a cominciare da quelle che riguardavano loro stessi.
Forse farci su della sana ironia può contribuire a smorzare i toni. E fa bene Fiorello a dire che “a Giorgia Meloni servirebbe un logopedista per esclamare la parola “antifascista”. Invece La Russa non ci riuscirebbe neppure se dovessimo addormentarlo”.
Il 25 aprile è in Italia la Festa della Liberazione dal nazifascismo e della caduta del regime fascista, istituita a partire dal 1946 da parte della allora neonata Repubblica d’Italia in ricordo degli sforzi fatti dai partigiani. La premier Meloni ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria assieme al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed alle altre alte cariche dello Stato.
La stessa Meloni ha parlato di “fine del fascismo come base della democrazia”. Nel suo discorso in occasione della Liberazione, la stessa premier ha sottolineato la più totale avversione a qualunque forma di totalitarismo e di autoritarismo.
Parole che la presidente del Consiglio ha rilasciato sui suoi profili social ufficiali. Lei ha anche scritto di essere al fianco di tutti coloro che avversano “i regimi di ieri che hanno oppresso i popoli in Europa e nel Mondo. E quelli che fanno la stessa cosa oggi, e che noi contrastiamo”.
Della Meloni si continua spesso e volentieri a parlare anche per Andrea Giambruno. Che nonostante non sia più suo partner, continua a rappresentare una presenza costante nella sua vita.
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