Fred Buscaglione, dalla gavetta al successo e alla sua tragica fine a soli 38 anni

Fred Buscaglione è stato uno dei cantanti italiani più importanti: dalla gavetta al successo, fino alla tragica morte, ripercorriamo la sua carriera.

Il cantante Fred Buscaglione
Il cantante Fred Buscaglione (Blueshouse.it)

Nato a Torino nel 1921, Ferdinando Buscaglione, in arte Fred, è stato uno dei cantanti più importanti della storia della musica leggera italiana. È stato uno di quegli artisti che ha definito il concetto stesso di musica swing europea. Sin da piccolo, mostra una grande passione per la musica, tanto che, all’età di 11 anni, viene ammesso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Tuttavia, nonostante la buona volontà, è costretto a lasciare gli studi per dare una mano in famiglia. I suoi genitori non se la passano economicamente bene, e così, il giovane Fred inizia a lavorare come fattorino e poi come apprendista odontotecnico. Continua comunque a esercitarsi nel canto jazz e nella musica, suonando diversi strumenti, come il violino, il pianoforte e la tromba.

La carriera del grande Fred Buscaglione: il successo che cambia la storia della musica italiana

Buscaglione nel film I ladri
Buscaglione nel film I ladri (Blueshouse.it)

Durante una delle serate musicali che tiene in uno dei bar della città, Fred Buscaglione viene notato da un giovane studente di giurisprudenza, Leo Chiosso, appassionato di scrittura, il quale gli propone una collaborazione artistica. Chiosso inizia a scrivere i testi per le canzoni, Buscaglione li canta. Il sodalizio durerà fino alla scomparsa del cantante.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Fred viene arruolato nell’esercito e trasferito in Sardegna. Qui, il ragazzo organizza serate musicali e si esibisce per le truppe. Proprio in Sardegna conosce Franco e Berto Pisano, con i quali forma gli Aster, un gruppo jazz che si deve battere contro la censura dell’epoca fascista, riadattando, come facevano tutte le band di allora, la cultura americana, italianizzandola.

È in questo periodo che Fred sperimenta nuove sonorità, appassionandosi ai suoni e ai ritmi provenienti dagli Stati Uniti. Dopo la Guerra, il cantante torna a Torino, dove inizia a suonare in diverse orchestre, fondando poi gli Asternovas, suonando in tutti i locali notturni d’Europa. Nel frattempo, inizia a comporre e registrare le prime canzoni, insieme all’amico Leo Chiosso.

Il sodalizio tra Buscaglione e Chiosso e il successo nel mondo

Leo e Fred diventano migliori amici, tanto che si trasferiscono nello stesso palazzo. Praticamente, sono sempre insieme, provano le canzoni al pianoforte, studiano i testi e le intonazioni. Si tratta di brani ironici, composti nello stile dello swing americano di New York e Chicago, che parlano di vita notturna, di donne da sedurre, di nemici da combattere.

Fred inizia a interpretare i personaggi dei suoi brani, si veste elegante, si fa crescere i baffetti, indossa il cappello a tesa larga. Sembra un gangster dei film noir americani, o dei romanzi hard-boiled degli anni ’40 e ’50. Negli anni ’50 registra tantissime canzoni che fanno parte della tradizione musicale italiana, brani che spopolano in tutto il mondo: “Eri piccola così”, “Pericolosissima”, “Whiskey facile”, “Che bambola!”, “Love in Portofino”, “Guarda che luna”, “Teresa non sparare” o “Che notte”.

Il mito di Fred dopo la sua tragica scomparsa

Per l’epoca, si tratta di canzoni trasgressive, e inizialmente fa fatica a trovare un’etichetta discografica. Tuttavia, una volte pubblicate, il successo è travolgente e sua moglie Fatima, con la quale sta insieme dal 1949, è gelosissima e ciò provoca anche burrascose liti. Nel 1954 i due si sposano, per poi divorziare nel 1959. Fred muore tragicamente il 3 febbraio 1960, a soli 38 anni, in un incidente stradale, a Roma.

Purtroppo, la vita di Fred viene stroncata troppo presto, proprio all’apice del successo, quando interpreta alcune pellicole, è richiesto da pubblicità e trasmissioni televisive. Inoltre, le sue canzoni sono tra le più richieste nei jukebox. Grazie anche alle Olimpiadi di Roma del 1960, cresce anche il suo mito all’estero, con i turisti che restano incantati dalla sua musica e riportano in patria i dischi di Buscaglione.

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