Ha vissuto tante cadute ed altrettante risalite, Gianluca Grignani. Ed una cosa è certa: senza lui la musica italiana non sarebbe la stessa.
Pensi a Gianluca Grignani e ti concentri un po’ al suo essere croce e delizia. Lui è un artista dotato di talento puro e di una sensibilità artistica molto profonda. Ma un po’ come succede ad altri interpreti nel mondo della musica e dello spettacolo, pure il 52enne cantautore di Milano a volte è finito con l’essere vittima di sé stesso.
In molti ancora ricordano la sua esibizione confusa al Capodanno 2015 di Canale 5, con le occhiatacce di Gigi D’Alessio nei suoi confronti. Grignani sembrava come preda di una situazione psicofisica non perfetta. Sono in tanti però ad avergli sempre dimostrato affetto, anche dopo episodi del genere.
Gianluca Grignani è spesso stato paragonato a Vasco Rossi, ma in realtà è molto più vicino all’anima artistica di un Lucio Battisti. Grignani è stato il sacerdote di un rito che ha sconvolto la discografia italiana, mettendola di fronte ai suoi limiti di comprensione e di orizzonti.
Lungi dall’essere un semplice “prodotto ben confezionato”, Grignani ha sempre rivendicato il suo spirito ribelle e la sua autenticità artistica. Brani come “La fabbrica di plastica” e “Destinazione paradiso” lo hanno reso popolare, ma il cuore della sua musica è sempre stato un sound granitico e potente, che si trasforma ulteriormente live, diventando ancora più rock e viscerale.
Per Grignani, il concerto è la vera essenza del rock, il luogo in cui connettersi direttamente col “popolo” che ha bisogno di essere scosso e coinvolto. E infatti, le sue performance dal vivo sono leggendarie, come quella del Festivalbar ’95 ad Ascoli Piceno, quando si lanciò tra il pubblico sfidando la sicurezza.
Grignani ha anche un ottimo rapporto con la nuova generazione di artisti, come Blanco, col quale condivide alcune interessanti similitudini. Entrambi hanno dovuto gestire un successo dirompente in giovane età, mantenendo però la loro autenticità e la loro indipendenza artistica.
Emblematico è anche il racconto del suo riavvicinamento al padre, che ha ispirato il brano “Quando ti manca il fiato”, riportandolo trionfalmente all’Ariston. Ponte di Legno, la sua casa di montagna, è un luogo carico di significato per Grignani, dove è cresciuto e ha vissuto esperienze formative come la ricerca della prima stella alpina.
In definitiva, Gianluca Grignani è il ribelle romantico del rock italiano, un artista genuino e passionale che ha sempre anteposto la sua visione creativa a ogni compromesso commerciale, diventando così un punto di riferimento unico nel panorama musicale.
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