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Giovanni Allevi come sta? Le condizioni dopo due anni di cure

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Anna Peluso

Super ospite della seconda serata, il maestro Giovanni Allevi arriva a Sanremo e ritorna a suonare dopo 2 anni. Il racconto sulla malattia e il percorso fatto fino ad ora.

Il maestro Giovanni Allevi con Amadeus (Blueshouse.it)

L’annuncio era di quelli più inaspettati, ma una volta lanciato il suo nome se c’era un nome veramente atteso a questo Sanremo 2024 era l’arrivo sull’Ariston del maestro Giovanni Allevi.

Musicista, scrittore, filosofo, il maestro ha incantato per anni le sale da concerto di musica classica così come hanno sempre incantato le sue performance in televisione. Due anni fa l’annuncio della malattia, i cui primi sintomi sono arrivati proprio durante un concerto, da allora il maestro si è sempre di più defilato fino a quando non ha dovuto annunciare il ritiro dal mondo della musica.

A distanza di due anni, Giovanni Allevi torna a mostrarsi in pubblico e soprattutto torna a suonare il piano.

Giovanni Allevi il primo monologo di Sanremo è un tocco al cuore

Giovanni Allevi durante l’esibizione sanremese (Blueshouse.it)

Il monologo di Giovanni Allevi è stato effettivamente il primo che abbiamo sentito in questa 74esima edizione di Sanremo. In poco più di 5 minuti, il maestro ha raccontato questi ultimi due anni di vita fatti di una mancanza assoluta quella dalla musica. Anni che hanno provocato tanto dolore e costretto l’uomo a trascorrere troppo tempo in ospedale, in un letto e ad accettare una nuova realtà.

Le cure, i tremori, la caduta dei capelli e la necessità di dover affrontare tutto. Giovanni Allevi aveva già specificato in conferenza stampa questa mattina che da una neuroplasia come la sua non si guarisce mai veramente del tutto, si convive e per questo ha imparato ad apprezzare anche la nuova versione di se stesso, cercando anche la bellezza nelle piccole, come il rosso dei tramonti e delle albe dalla finestra della stanza d’ospedale.

Il ritorno alla musica sicuramente quello più atteso e anche quello più emozionate, con il maestro che spiega come gli sarebbe bastato e sarebbe stato felicissimo anche di suonare di fronte ad un pubblico di sole 15 persone. Per lui la standing ovation del pubblico all’ingresso e a fine esibizione, oltre che un Amadeus visibilmente commosso.

Il brano suonato, infine, è Tomorrow perché nel domani c’è sempre speranza.

Anna Peluso

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