Giovanni Allevi e la felicità nel corso della malattia: il racconto intimo e di incoraggiamento del Maestro. Tutti i dettagli
Nel giorno internazionale dedicato alla felicità, Giovanni Allevi ha parlato ad una platea gremitissima di giovani. Più di 6 mila arrivati al Forum di Assago per partecipare all’evento “Happiness on Tour. Vite – Storie di Felicità” promosso dalla Fondazione della felicità presieduta da Walter Rolfo. Lo ha fatto parlando della sua storia, raccontando della malattia e di come anche nel lungo calvario che ha affrontato per lui c’è stato un momento di pura felicità.
I presupposti con i quali il Maestro ha iniziato il suo racconto lasciavano presagire altro e invece il tema della felicità era proprio quello che ha salvato la sua vita. “Pronti per un piccolo viaggio nell’inferno?” ha esordito così il pianista e compositore lasciando tutti un po’ perplessi.
Giovanni Allevi, forse come non aveva mai fatto fino ad ora, ha aperto totalmente il suo cuore e ha raccontato senza filtri la sua battaglia contro la malattia, il mieloma multiplo che da due anni a questa parte ha cambiato la sua vita. Un vortice di dolore e amarezza quello che lo ha travolto quando ha scoperto la diagnosi, ma anche tanta forza, tenacia e coraggio.
Il musicista ha parlato del suo spirito combattivo perché resilienza non è mai stata una parola che gli è piaciuta. Ha raccontato i sacrifici affrontati per la cura: decine e decine di punture nel ventre che lo avevano reso senza appetito, magro e debole, oltre che senza capelli. Grazie alla cultura e il non voler dare un dolore ai propri familiari, Allevi ha deciso di dominare la sofferenza aggrappandosi alla vita.
E visto che non poteva leggere, ha iniziato ad ascoltare tante conferenze, di storia, filosofia, letteratura classica: “Ho scoperto che la fragilità umana non era solo un fatto mio – ha ammesso – È una costante nella storia dell’umanità. Mi sono sentito meno solo”. Poi, una mattina, in ospedale, l’arrivo di un medico ha cambiato il corso delle cose.
“Maestro, hai tredici globuli bianchi!” queste la frase del medico che ha fatto capire a Giovanni Allevi che la sua vita stava pendendo da un’altra parte, non da quella della morte ma da quella della vita. Il dottore, infatti, voleva dire che i suoi globuli bianchi erano 13 per millimetro cubo e che le cellule stavano producendo del nuovo midollo osseo.
È in quel momento che il Maestro è stato investito dalla felicità allo stato puro. “Mi è venuto addosso un camion, un grattacielo di felicità – ha raccontato ai ragazzi – Perché ero felice? Per risultati professionali di qualche tipo? Perché avevo venduto dei dischi? Perché erano aumentati i follower? No, perché ero semplicemente vivo”.
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