Guido Toffoletti: chi era uno dei più grandi esponenti della Blues Society in Italia

Guido Toffoletti forse ai più non dirà molto, eppure è stato uno dei musicisti che ha contribuito maggiormente alla diffusione del blues in Italia.

Il bluesman Guido Toffoletti
Il bluesman Guido Toffoletti (Blueshouse.it)

Nato a Venezia nel 1951, morto giovane, nel 1999, Guido Toffoletti è uno dei musicisti che ha contribuito a diffondere il blues in Italia, grazie alla sua Blues Society. Da ragazzo salta continuamente la scuola, per suonare con la sua band, dedicandosi alle cover blues e rock n’ roll dell’epoca. Innamorato perso per Elvis Presley, inizia a collezionare tutto sul Re del Rock n Roll.

A 14 anni fugge di casa, per inseguire la sua passione. Mentre si esercita con la chitarra, lavora come rodie per varie band garage. Tra un trasporto di attrezzature e l’altro, si dedica al blues, imparando a memoria tutti i pezzi più classici del genere. Tuttavia, il blues in Italia non attecchisce troppo, e così pur di suonare nei locali, Toffoletti si trasferisce a Londra.

La carriera di Guido Toffoletti, colui che ha portato il blues in Italia

Londra, specialmente negli anni ’60 e ’70, è in pieno fermento artistico. Qui il garage è una certezza, ma anche il prog rock, l’hard rock delle prime band “dure”, il primissimo glam rock e il blues britannico, chiamato UK blues. Toffoletti non ha molto soldi, anzi, è quasi costretto a vivere in strada, e così si adatta a fare qualsiasi lavoro.

Inizia a lavorare in un pub, qui incontra una ballerina, che sposa per poter restare in Inghilterra, visto che il suo Visto sta per scadere. Durante una serata al locale, ha l’occasione di conoscere il musicista Alexis Korner, uno dei chitarristi più importanti per il blues britannico. Questi trova quel ragazzino simpatico e pieno di sogni, così decide di fargli da guru.

È Korner stesso a introdurre Toffoletti nell’ambiente blues londinese, diventando non solo suo maestro, ma soprattutto suo grande amico. Toffoletti, poco più che adolescente, inizia a esibirsi nello stesso locale in cui lavora, proponendo cover di brani dei giganti del blues, come Muddy Waters, Willie Dixon o Jimmy Reed. Dopo qualche tempo, inizia a comporre brani originali.

Dall’Inghilterra al ritorno in Italia, fino alla tragica morte

Fonda la sua band, tutta italiana, i Blues Society, lui si concentra sulla chitarra e, a volte, utilizza l’armonica a bocca. In molti brani canta lui stesso. Da questo momento avvia la sua carriera di musicista, esibendosi in molti locali inglese, per poi tornare in tour in Italia e in altri paesi europei. I Blues Society partecipano al Pistoia Blues Festival nel 1980 e nel 1983, e fanno da spalla per i concerti di B.B. King e di John Mayall.

Toffoletti apre anche per il suo mentore, Alexis Korner, nel frattempo, pubblica diversi album in studio, il primo risale al 1976, “Born in London January ’76”. In Italia appare in alcune trasmissione televisive degli anni ’80, come “International DOC Club” e “Quelli della Notte”, entrambe su Rai 2, oppure a “Uno mattina”, su Rai 1.

Nel 1986, la rivista americana, specializzata nel blues, lo classifica al settimo posto dei più importanti musicisti blues non americani. Nello stesso periodo, Toffoletti sta lavorando a un progetto insieme a Korner, ma la morte improvvisa di quest’ultimo, ferma i lavori. Il chitarrista tornerà a lavorare agli stessi pezzi, dieci anni dopo, insieme a tante altre star della musica, in una specie di album tributo al suo mentore.

Nella seconda metà degli anni ’80, Guido diventa amico di Bobby Solo, Patty Pravo, dei Rolling Stones, con i quali si cimenta in alcuni progetti musicali molto interessanti. Il 22 agosto 1999, Toffoletti muore mentre in provincia di Venezia, mentre sta facendo una passeggiata in bicicletta, investito da un automobilista distratto.

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