Neri Marcorè senza giri di parole asfalta i suoi colleghi, a detta sua oggi i comici mancano di creatività, cosa ha detto il noto attore.
Lo scorso 4 aprile il noto attore e conduttore ha fatto il suo debutto al cinema come regista con il film ‘Zamora’, con il quale sta conquistando un notevole successo. Nelle scorse settimane ha fatto sapere che ha avuto l’idea quattro anni fa, all’inizio però non era previsto che fosse lui il regista, è stato il produttore di Pepito, Agostino Saccà a proporglielo, lui sognava da tempo questo momento.
Il film è ambientato negli anni ’60 ma parla anche del presente, specie attraverso le figure femminili che le ha definite moderne, libere, indipendenti e mature. Neri Marcorè ci ha tenuto poi a precisare che non è un film sul calcio, a detta sua il calcio è solo un pretesto per raccontare molto altro. In un’altra intervista ha fatto sapere che per un attore passare dietro alla macchina da presa è come diventare un allenatore per un calciatore, quasi un passaggio naturale e lui dopo tanti film ha deciso di prendersi questa responsabilità e si è trovato molto bene.
Il confronto della comicità di oggi con quella del passato, cosa ha detto Neri Marcorè
Lo stimato attore pensa che il segreto dell’ottima riuscita del film sia stato il costante dialogo con tutta la troupe cinematografica. Ha anche detto che tutti sono tenuti a contribuire nella stesura di un film, offrendo la propria inventiva e creatività perché il film è frutto del lavoro di tutti e non solo del regista. Tra le varie cose ha poi rivelato che in ‘Zamora’ c’è molto di lui, anche nel personaggio fatto da lui, specie la questione della timidezza. Gli è piaciuto molto ripercorrere il tema dello spostamento da paese a città, come quando in passato si trasferì prima a Bologna da Porto Sant’Elpidio per studiare e poi a Roma per lavorare.
Nelle scorse settimane Neri Marcorè è stato ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast Passa dal BSMT, dove si è lasciato sfuggire interessanti rivelazioni sulla sua sfera professionale. Ha anche rivolto una pungente critica alla comicità recente dicendo che il tipo di televisione che si faceva in passato purtroppo si è un po’ persa.
C’è meno stimolo creativo in tv, la critica di Neri Marcorè
Grazie al suo incredibile talento lui ha conquistato un successo dopo l’altro nel corso della sua lunga e importante carriera. Ha parlato di alcuni ruoli che lo hanno reso famose e delle sue incredibili e divertenti imitazioni. Oggi ci sono sempre più stand up comedy, alcuni bravi altri invece trascurabili e c’è sempre un certo tipo di impostazione. Invece il programma corale come nasceva Pippo Kennedy, L’ottavo nano, Ciro e altri personaggi inventati col tempo si è perso e quel tipo di fare varietà un po’ a lui manca ed è per questo che oggi la televisione gli interessa meno.
Neri Marcorè pensa che oggi c’è meno stimolo creativo, queste le sue parole: “C’è stata un po’ una trasformazione, forse perché si investe meno in fatica creativa e i programmi vengono fatti in maniera più ciclos stilata, un po’ più rapida.” Ha poi ricordato che in passato prima di iniziare le dirette di Pippo Kennedy restano a Napoli per ben due mesi a fare laboratorio ed è lì che nascevano le idee.