Ospite di Silvia Toffanin, Kledi Kladiu fa un bilancio dei 50 anni, della carriera ma soprattutto del privato e di come sia cambiata la sua vita con il figlio.
Nato a Tirana nel 1974, Kledi Kladiu è uno dei ballerini più conosciuti e amati del piccolo schermo italiano. Nel nostro Paese ci arriva nel 1996 e dal quel momento l’ha resa la sua casa; sin da subito ha messo in mostra le sue doti di ballerino in programmi storici della rete ammiraglia di Mediaset. Pensiamo a Buona Domenica e ancora più al Saranno Famosi -poi Amici- di Mari De Filippi, presentatrice che tanto ha rappresentato nella carriera del ballerino, e che in prima battuta lo sceglie come maestri di ballo della sua nuova scuola di talenti.
Oggi Kledi si è allontanato dal mondo della televisione – a parte qualche comparsa da giurato ad Amici- continua a fare il maestro di ballo nella scuola che ha aperto nei primi anni Duemila a Roma. Sempre molto riservato, del ballerino non si è mai saputo molto; è stato lui stesso a decidere di raccontare del suo privato.
Il prossimo Aprile compirà 50 anni e nei giorni scorsi, ospite di Silvia Tiffanin a Verissimo, ha fatto un bilancio di questa prima parte di vita, della carriera ma soprattutto di come sia cambiata la vita con l’arrivo del figlio Gabriel.
Kledi Kladiu, la malattia del figlio Gabriel e i piccoli passi in avanti
Nel 2018 il ballerino convola a nozze con la collega ed insegnante di yoga Charlotte Lazzari, dalla quale aveva avuto un anno prima una bambina, Léa. Qualche anno dopo, i due ballerini annunciano l’arrivo anche del secondogenito Gabriel. Da questo momento però le loro vite sono completamente cambiate.
A 13 giorni dalla nascita, al piccolo viene diagnosticata una meningo-enecefalite che si è manifestata con febbre forte e convulsioni. È l’inizio di un calvario fatto di esami ed ospedali, senza mai arrendersi, fino ad arrivare ad un percorso di riabilitazione.
L’ospitata da Toffanin è stato soprattutto l’occasione per spiegare come sta oggi il figlio: “Gabriel è un sopravvissuto, ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto“.
Kledi non nasconde che il percorso è difficile e soprattutto lungo, che i passi avanti che si fanno sono piccoli, ma che ci siano è per loro fonte di speranza.
L’insegnamento più grande ricevuto dal Gabriel
Alla fine dell’intervista con Toffanin, Kledi trova anche il modo di spiegare come il figlio, la sua forza, così come la malattia gli abbiano insegnato a “prendere la vita come viene. A rimboccarsi le maniche e guardare sempre avanti“. Con l’importanza, infine, di non dare troppo peso alle cose del passato perché non portano a nulla.