Marco Carta, sapevate che il cantante è stato arrestato un po’ di anni fa? Cosa accadde quando finì di fronte al giudice
Marco Carta è, senza ombra di dubbio, uno dei cantanti più conosciuti del panorama musicale italiano. Tra l’altro, è stato il primo artista che, dopo aver vinto Amici di Maria De Filippi, è riuscito davvero a vivere il successo vero e proprio. Basta pensare che, subito dopo, si ritrovò a partecipare al Festival di Sanremo e a partecipare con il brano “La forza mia”, una canzone che per forza di cose, è rimasta nella storia delle canzoni che sono passate sul Teatro Ariston.
In seguito la sua carriera non ha preso il volo nel modo in cui avrebbe immaginato o sperato, ma ha continuato a rimanere nei cuori delle persone che non hanno mai smesso di volergli bene. Insomma, in un modo o nell’altro, i riflettori su di lui non si sono mai spenti e alla fine è proprio per questa ragione che, quando qualche anno fa è capitato un episodio piuttosto spiacevole che lo ha visto come protagonista, d’improvviso si è ritrovato su tutte le prime pagine dei giornali.
Tutto ha avuto inizio il 31 maggio del 2019, quando una mattina all’improvviso arrivò la notizia dell’arresto di Marco. Era stato beccato insieme ad una donna di 53 anni, di nome Fabiana Muscas, mentre rubava alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano. L’accusa diceva che Marco aveva rubato insieme a questa sua amica sei magliette da uomo di Neil Barrett dal valore di 1200 euro. Lui si difese prontamente, raccontando come tutto era successo: secondo la sua versione, era stata lei a rubare queste maglie a sua insaputa. Fabiana era una sua amica, o meglio una sua ex fan, con cui lui aveva fatto amicizia e da cui mai si sarebbe aspettato qualcosa del genere.
Il 31 ottobre 2019 a seguito del rito abbreviato, il cantante venne assolto per non aver commesso il fatto. Il giudice ritenne che: “Il movente dichiarato da Fabiana Muscas, consistente nel volere fare un regalo di compleanno a sorpresa a Marco Carta, corrisponde a una eventualità non certo remota né congetturale, bensì oggettivamente riscontrata nel caso concreto poiché coerente con l’effettiva data di compleanno di Marco Carta, dieci giorni prima del fatto“. Dunque, la versione dei fatti che è stata poi resa ufficiale, era la stessa che Marco aveva raccontato in precedenza in televisione a Live Non è la D’Urso.
Il 14 dicembre la Procura di Milano ha presentato un appello contro questa decisione e poi, il 7 ottobre 2020, la corte d’appello di Milano confermò l’assoluzione in primo grado disposta in precedenza dal tribunale. Dunque tutto è bene quel che finisce bene: Marco si è difeso a spada tratta da questa faccenda e la verità è saltata fuori, ma purtroppo bisogna anche dire che questa vicenda lo ha segnato per sempre e, nonostante sia stato assolto, la gente non dimenticherà mai quanto accaduto.
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