Marco Mengoni: all’Ariston ha scelto di essere affiancato dai suoi fedelissimi. Squadra che vince non si cambia e lui ha fatto il botto
È il primo giorno delle pagelle dopo l’esordio di Sanremo 2024. Da oggi e per i prossimi cinque giorni, di numeri se ne daranno tanti: alle canzoni, ai cantanti, ai loro look e ai conduttori. Di certo, numeri a parte, quello che possiamo dire dopo la primissima serata del Festival è che Marco Mengoni ha saputo stupire, ancora una volta tutti.
Non solo a livello canoro, con l’esibizione di “Due vite” ed un medley dei suoi più grandi successi a dir poco eccezionale, ma anche nel ruolo di conduttore. All’Ariston abbiamo visto un Mengoni che non ha sbagliato una virgola: ha cantato benissimo come sempre e si è dimostrato un ottimo intrattenitore per essere al suo esordio tra gag ben studiate, simpatiche ma non eccessive e senza creare degli affondi. Un uomo da palcoscenico in tutto e per tutto, promosso a pieni voti da tutti e anche da noi.
C’è stato un dettaglio nel corso della serata di ieri sera che sicuramente i grandi fan di Marco Mengoni hanno notato ma che probabilmente è sfuggito ai più. Anche a Sanremo l’artista ha scelto di essere affiancato da alcune figure dalle quali lui non si separa mai. Impossibile, dunque, non portarle all’Ariston in una serata speciale come quella di ieri.
Si tratta dei suoi coristi, un team composto da due donne, Nicole Thalia, voce che ormai accompagna l’artista da tanti anni nelle sue esibizioni dal vivo e che ha cantato anche durante il matrimonio di Harry e Meghan, Bettah Ferrari ed un uomo. Sono loro le spalle del cantante di Ronciglione che nel corso dei suoi concerti lo supportano e creano i cori e le sonorità speciali che infiammano stadi e palazzetti.
Ieri sera, nel parterre di artisti che hanno affiancato il co-conduttore nel corso della sua esibizione dedicata al medley di alcuni dei suoi più grandi successi, tra ballerini e tante voci uniche, c’erano anche loro, sempre lì, al suo fianco, spalla inseparabile dell’artista.
Serietà, ironia, bravura. Potremmo definire così la performance di Marco Mengoni all’Ariston che è rimasto fedele ai suoi principi, ragazzo semplice, che si sa emozionare e che però forse, rispetto al passato, non ha più paura di mostrare quello che è. Ha stupito tutti fin dall’inizio: perché diciamolo chiaramente, nessuno si sarebbe aspettato che ad aprire il Festival sarebbe stato lui. E con il suo registro ricco, variopinto, mai banale ha dimostrato, se ce n’era ancora bisogno, di essere un artista ed una personalità dai mille colori.
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