In occasione della Feste delle Donne, la poetessa Mirella Ester Pennone Masi ha pubblicato una sua poesia musicale definita blues.
L’ha definita “il mio blues”, pubblicato lo scorso 8 marzo in occasione della Feste delle Donne. La poetessa Mirella Ester Pennone Masi scrive poesie, alcune della quali sono poi musicate e caricate sul web. Risalente al 1990, pubblicata solo nel 2019, il brano è una delicata pennellata blues, intitolata “Nella luce del tuo sguardo”.
Una lirica profonda che scava nelle regioni più remote dell’animo, tracciando i contorni di un amore luminoso e viscerale. Un blues sentimentale, appunto, estrapolato da un vecchio diario del 1990. Le parole scorrono come melodia, e con un ritmo che sembra richiamare la classica ritmica del blues. È la ricerca spirituale/carnale di un amore.
La ricerca viscerale dell’amore nella poesia dal sapore blues di Mirella Ester Pennone Masi
“Ho un umile alfabeto di parole per dirti che un bellissimo mattino, aleggia qui d’intorno nel silenzio, con i pensieri perduti nel sereno”, recita il primo verso, e già si percepisce la musicalità della lirica e la ricerca di un sentimento profondo.
Il “bellissimo mattino” evoca un risveglio positivo, la curiosità di vivere una nuova giornata, un giorno in attesa del ritorno dell’amore. “Ti attendo nell’inquieto dolcemente, il sole splende già, perché aspetto te”. Il sole splende in cielo, è una bella giornata, la mente si risveglia con toni di positività, eppure il cuore è inquieto, e la poetessa gioca con questo contrasto.
L’assenza della persona amata fa alzare la tensione, la paura, ma è questione di attimi, e molto presto il ricongiungimento avverrà, ancora una volta. E così, i due amanti si stringeranno forti, fino a soffocare. La notte è un tormento, comporta una lunga attesa.
La poesia della Masi è un blues nel quale si ricerca l’abbraccio soffocante dell’amore
“Vorrei parlar d’amor ma, non sei qui. Sento il tuo fresco aroma da lontano, mi manca, per cui potrei anche morirne”. Una serie di dualismi, che poi sono metafora stessa di un sentimento potente come l’amore, il quale danza leggiadro tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore.
“Il sole è già alto ma par si schianti giù” è un’immagine davvero potente, la giornata è bella, c’è serenità, ma la pura è che questa possa trasformarsi in tristezza, in un’attesa infinita. “Sei quel giorno che voglio ma già ti allontani. Cerco il mio canto infinito e un respiro, perché c’è il sole e pulsano le stelle!”.
Ecco un’altro contrasto, il sole e le stelle, l’incontro (quasi come un bacio) tra il giorno e la notte. “Vieni, il mio destino è nelle tue mani” conclude la Masi, è il suo tributo d’amore all’uomo che ama, un legame forte che insieme è dolce e doloroso.