Paola Ferrari ancora una volta al centro delle polemiche, definita rosicona da Melissa Satta. Cos’avrà detto la giornalista sportiva di così tanto eclatante?
Ogni tanto si torna a parlare di Paola Ferrari, la giornalista sportiva che da anni è presenza costante nelle emittenti RAI. Una donna che ha fatto del suo lavoro la sua missione di vita ed è disposta a tutto pur di difendere a spada tratta la sua carriera. Da molti criticata, soprattutto sul web per via del suo aspetto ma forse non sanno che la Ferrari ha 63 anni, ad arrivarci così!
Molti lamentano il ricorso alla chirurgia estetica della giornalista, se sia vero o meno di certo non sono affari pubblici. La Ferrari prima di affermarsi come giornalista sportiva ha rivestito diversi ruoli nel mondo dello spettacolo, i suoi esordi risalgono infatti al 1977 come centralinista in Portobello, condotto da Enzo Tortora. Da lì tantissimi ruoli che l’hanno portata dov’è oggi.
Paola Ferrari: “Non sono rosicona, difendo il mio lavoro”
“Basta polemiche . Siamo donne molto fortunate e basta”, sono queste le parole che la Ferrari scrive direttamente sul suo post Instagram datato 24 ottobre per far zittire le polemiche che si erano scagliate contro di lei. Dagospia riporta infatti questo collage di foto che mette a confronto Paola Ferrari con Melissa Satta e Diletta Leotta. Cos’era accaduto di così terribile? E’ lo stesso giornale che a corredo della foto riporta alcune parole che avrebbe proferito la Ferrari contro le colleghe.
“Melissa Satta e Diletta Leotta? Non sono giornaliste ma splendide showgirl”, questa è la frase che ha fatto scatenare il putiferio sui social, pronunciata dopo che la fidanzata di Bettetini le avrebbe dato della rosicona. Un dettaglio questo che verrà poi preso come spunto dalla Fagnani durante l’intervista a “Belve” di Paola Ferrari ed anche da Monica Setta nel corso della trasmissione “Storie di Donne al Bivio”.
La giornalista smentisce
Paola Ferrari risponde subito alle critiche sollevate ed ammette con fermezza di non essere assolutamente rosicona, quello che ha detto è stato pronunciato senza offendere nessuno ma soprattutto per proteggere e difendere il suo lavoro. La questione avrebbe una portata piu’ ampia, ammette che sono bellissime donne ma che ogni lavoro è diverso dall’altro e comporta responsabilità differenti, ecco perché non si deve far confusione. Conclude dicendo di non aver bisogno di provare invidia verso la gente, il suo era solo un modo per chiarire la portata del suo lavoro.