Paolo Bonolis svela come dovrebbero essere accolte le sue battute: “L’ironia? Io la vedo così”

Paolo Bonolis svela come dovrebbero essere accolte le sue battute, il discorso sul politically correct: “L’ironia? Io la vedo così”

Paolo Bonolis discorso
Paolo Bonolis rompe il silenzio sul politically correct – ANSA – blueshouse.it

Non abbiamo il minimo dubbio sul fatto che Paolo Bonolis sia uno dei conduttori più amati della televisione italiana. In questi anni ha conquistato tutti con il suo talento ma in modo particolare con la sua intelligenza, che non è mai passata inosservata. D’altronde non nascono tutti i giorni dei veri e propri artisti come lui, che con la loro dialettica, sono in grado di creare un qualcosa di incredibile. In questi anni lo abbiamo visto al timone di numerose trasmissioni di successo, che ha sempre condotto davvero con grande maturità e talento. A differenza di altri conduttori, Paolo riesce con la sua dialettica davvero di impressionare tutti e a creare qualcosa di speciale di straordinario. Le persone pendono davvero dalla sua bocca ogni volta che racconta qualcosa, proprio perché ha studiato e ha fatto del suo meglio per arrivare dov’è oggi, non è rimasto indietro ed è sempre stato al passo con i tempi.

Insomma, in questi anni lo abbiamo visto destreggiarsi davvero su qualsiasi tema e argomento, proprio per questa ragione oggi lo stimiamo davvero tutti anche come uomo oltre che come conduttore. E, proprio a tal proposito, di recenteP dove ha avuto modo di toccare davvero numerosi argomenti davvero molto importanti. E, proprio a tal proposito, ha parlato del politically correct, un fenomeno di cui si sta parlando sempre più spesso e che ha spopolato negli ultimi anni. Ovvero grazie a questo politically correct tante persone si sentono più supportate e tutelate dal fatto che non tutti oramai possono usare termini offensivi o comunque dire qualcosa di sbagliato. Insomma, è un fenomeno giusto, però c’è da dire che per certi versi negli ultimi anni in qualcosa il limite è stato superato ed è proprio di questo che Paolo ha parlato.

Paolo Bonolis: cosa pensa davvero del politically correct. Le parole del conduttore

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Paolo Bonolis rompe il silenzio sul politically correct – blueshouse.it

Paolo, riguardo questo argomento che negli anni è diventato così tanto scottante, ha le idee piuttosto chiare e ne ha parlato con esitazione ma allo stesso tempo con molta sicurezza. “Mi piace la diversità che c’è nel mondo, la diversità è bella, chi si oppone alla diversità è un gran co*****. Il politicamente corretto è una sorta di velo di Maya. Il trash è nell’ipocrisia di voler nascondere ciò che si pensa davveroha dichiarato il noto conduttore, che in questi anni ha visto spopolare questo fenomeno sempre di più. Fenomeno che non giova al suo lavoro, considerato che lui ha sempre condotto trasmissioni dove l’ironia ha regnato sovrana.

Basta pensare a Ciao Darwin, dove il politically correct non ha mai potuto avere luogo. Un programma dove molto spesso abbiamo visto racchiusi diversi temi che in molti proprio negli ultimi anni, quando Paolo è tornato a condurre la trasmissione senza cambiarla di una virgola, hanno ritenuto offensivi. Paolo però ci ha tenuto a rimanere tutto uguale proprio per far presente quello che è il suo pensiero riguardo tutta questa faccenda. D’altronde non dimentichiamo che proprio durante una puntata di questo programma, Paolo ha fatto un discorso sull’omosessualità di cui si parla ancora oggi, dove con termini semplici, ha spiegato quella che è normalità e che dovrebbe essere considerata tale per tutti.

Paolo Bonolis: “La distanza è non accettare la diversità”

Paolo d’altronde come dicevamo è un uomo dotato di una enorme intelligenza e ha le idee piuttosto chiare. Anche se ogni tanto fa delle battute che possono sembrare offensive, come lui stesso ha detto, l’offesa sta nell’intenzione, non nella battuta. Proprio per questa ragione non ha alcuna intenzione di cambiare il suo modo di lavorare solo perché è quello che tutti si aspettano che facesse: “Mantenere una distanza non vuol dire allontanarsi dagli altri, vuol dire rispettare gli spazi, come per la mia e la vostra generazione, ci sono comunque dei ganci che ci tengono uniti. Distanza è non accettare la diversità. Distanza è stare dietro a uno smartphone. Non vi fate risucchiare da questo mostro bidimensionale, un polmone artificiale che vi succhia l’anima, uscite a respirare l’aria che profuma di verità”. 

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