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Ray Charles, perché per molti resta sempre il più grande musicista di tutti i tempi

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Salvatore Lavino

La musica non sarebbe la stessa senza Ray Charles. Sono tanti i motivi che lo rendono impareggiabile ed inavvicinabile nel panorama della musica mondiale.

Ray Charles (Blueshouse.it) Foto Instagram @official.raycharles

Ray Charles, un po’ come Diego Armando Maradona, Humphrey Bogart e Mahatma Gandhi, è considerato il migliore rappresentante di sempre nel suo ambito di competenza, che è la musica. Ed in particolare quella R&B e soul, per via del suo stile unico.

Ci sono diversi aspetti della vita e della carriera di Ray Charles che hanno reso il suo successo ancora più significativo, considerando anche il contesto storico in cui si è affermato. Non bisogna dimenticare che lui venne al mondo in un periodo storico e geografico estremamente difficile.

Infatti la nascita di Ray Charles ebbe luogo nel 1930 in una famiglia povera della Georgia, nel Sud segregazionista e razzista degli Stati Uniti, che non molti decenni prima era stato impegnato nella Guerra civile americana con il più progressista Nord. Chi aveva la sfortuna di nascere con la pelle nera era destinato al peggio del peggio.

Ma per fortuna di tutta l’umanità, lui riuscì ad emergere ed a farcela. Il tutto nonostante perse la vista a poco più di 6 anni, sembra per colpa di un glaucoma. Però l’amore per la musica e quella grande voglia di riscatto che lui ha avvertito sin da quando ha avuto coscienza lo portarono a fare la differenza.

Ray Charles, che musica faceva? La migliore di tutti

Ray Charles in una esibizione (Blueshouse.it) Foto Instagram @official.raycharles

L’impareggiabile Ray Charles, in qualità di artista afroamericano, fu uno dei primi a raggiungere un vasto successo commerciale e di critica a livello nazionale negli Stati Uniti, in un periodo segnato, come detto, dalla segregazione razziale e dalla discriminazione.

Fu un sostenitore attivo del movimento per i diritti civili degli afroamericani, utilizzando la sua fama e influenza per promuovere la lotta contro il razzismo e la segregazione.

E per quanto riguarda la musica, mescolando con originalità elementi di blues, gospel, jazz e country, Ray Charles creò uno stile unico che contribuì a dissolvere le barriere tra musica “bianca” e “nera”, aprendo la strada a una maggiore integrazione culturale. Non a caso viene definito proprio come l’inventore del soul.

La sua carriera straordinariamente longeva, durata oltre 50 anni, lo vide adattarsi e reinventarsi più volte, mantenendo sempre il suo ruolo di pioniere e di punto di riferimento per le nuove generazioni di artisti.
Il successo di Ray Charles fu ancora più significativo in virtù di tutto questo.

perché raggiunse vette artistiche eccelse partendo da umili origini e superando numerose avversità legate alla discriminazione razziale e alla sua disabilità visiva, diventando così un simbolo di resilienza e di integrazione culturale.

Fu un vero e proprio eroe

Per quanto concerne prettamente la musica, Ray Charles è stato capace di portare innovazione e fusione di stili come pochi altri hanno fatto, sia prima che dopo di lui. Fu pioniere nell’unire diversi generi musicali come il blues, il gospel, il rhythm and blues e il jazz, creando uno stile unico e influente che avrebbe avuto un enorme impatto sulla musica popolare del XX secolo.

Era un pianista, cantante e compositore di straordinario talento, in grado di spaziare con maestria tra diversi strumenti e generi, dalla ballata all’uptempo, dal soul al country. La sua voce calda e penetrante, unita ad un’interpretazione appassionata e intensa, riusciva a trasmettere una profonda carica emotiva in ogni sua esecuzione.

Ed è cosa nota il fatto che sia considerato uno dei padri fondatori della musica soul e R&B moderna. La sua opera ha ispirato ed influenzato innumerevoli artisti successivi in quasi tutti i generi musicali. Altrettanto importante fu pure il suo impegno nel promuovere i diritti civili delle persone di colore.

Cosa della quale fu naturalmente capace allo stesso modo di come riusciva ad emozionare gente di ogni credo e razza. Ed una delle sue canzoni più significative ed evocative fu “Georgia on my mind”, il cui testo ha un significato estremamente profondo.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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