Un episodio talmente grave come l’aneurisma cerebrale dal quale si è ripreso dopo due anni ha permesso a Stefano Tacconi di fare un repulisti nella sua rubrica telefonica.
Stefano Tacconi ha vissuto, suo malgrado, una vera e propria svolta di vita. Tutto è da attribuire ad una emorragia cerebrale che lo ha costretto per un anno e mezzo a doversi sottoporre a delle cure non di poco conto. Quel 23 aprile 2022 l’ex portiere della Juventus e la sua famiglia non lo dimenticheranno mai.
Fu in quel giorno che Tacconi, 67 anni a maggio, subì il grave danno al cervello mentre si trovava assieme a suo figlio Andrea. Quest’ultimo e la moglie Laura Speranza, sua compagna da più di trent’anni e coniuge dal 2011, non hanno mai mancato di dargli sostegno e vicinanza.
Ma tale, gravissima vicenda personale, è servita all’ex portiere di Avellino, Juventus (in cui ha militato per quasi dieci anni) e Genoa a fare una scrematura tra le persone davvero sincere e quelle che non lo erano. Tra amici e falsi amici, come afferma lui in una intervista all’inserto settimanale della Gazzetta dello Sport, Sportweek.
Anzitutto Tacconi dice di essere tornato ad un regime di vita quasi normale. Ha ripreso a fare palestra ed a camminare quasi come di consueto. Lui deve fare tutto questo per via di un percorso fisioterapico necessario. Ma più dell’acido lattico, a dargli dolore sono stati tutti quelli che sono spariti dalla sua vita.
Tacconi e i falsi amici, lui ha capito chi erano
Il perugino classe 1957 afferma senza mezze parole di avere fatto delle opportune valutazioni. Negli ultimi due anni ha potuto farsi una idea di chi realmente ci teneva a lui e di chi no. E riguardo a quest’ultimi, tanti saluti. Tacconi ha eliminato tutti i loro numeri.
Si tratta di tutti coloro dai quali l’estremo difensore attivo tra il 1976 ed il 1994 si sarebbe aspettato quanto meno una telefonata. Tanti ex compagni ed anche degli avversari di quell’epoca, come Walter Zenga, hanno risposto presente, e questo è bello da dire.
Tutto ciò che ha subito ha costretto Stefano Tacconi a dovere intraprendere uno stile di vita il più sano possibile. Questo vuol dire addio al fumo ed agli alcolici. Niente più cognac, che ogni tanto rappresentava un piacere, e soprattutto niente più sigarette. E quelle si che erano decisamente più presenti nella quotidianità dell’ex portiere.
“Fumavo anche tra il primo e il secondo tempo delle partite, assieme a Platini“, rivela lui, che afferma di essere stato “un fumatore incallito”. Persino in ospedale Tacconi è riuscito ogni tanto a farne uso, mentre oggi al massimo deve accontentarsi della sigaretta elettronica.
A fine novembre dell’anno scorso l’ex calciatore andò anche in televisione a “Verissimo”, presentandosi con le stampelle. Che però ora ha buttato, assieme alla sedia a rotelle, come ha poi affermato a metà gennaio, quando è ritornato da Silvia Toffanin per mostrare i progressi compiuti. Lui non ha dimenticato i medici che gli hanno salvato la vita ed è andato a visitarli qualche mese fa.