Jeff Beck è un importante artista che fa parte della storia della musica dei giorni nostri, tanto da aver inventato un genere musicale.
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Molti artisti nel corso degli anni hanno contribuito a lasciare la loro impronta musicale, diventando vere e proprie leggende. Tra i nomi da citare assolutamente vi è Bob Dylan, riconosciuto tra il più grande cantautore di tutti i tempi. Ma anche Paul McCartney, John Lennon, Paul Simon, Michael Jackson e Kurt Cobain. Un grande contributo alla musica rock e blues l’ha data Jeff Beck.
Il genere inventato da Jeff Beck: la Techno Blues
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Stroncato da una meningite batterica il 10 gennaio 2023, Jeff Beck ha indubbiamente lasciato una grande eredità alle sue spalle diventando uno dei chitarristi rock più influenti degli anni Sessanta e Settanta. Non solo ha contribuito all’evoluzione della chitarra moderna, l’artista ha anche inventato un genere musicale amalgamando perfettamente i generi techno e blues, il quale ha una lunga storia dietro di sé.
Jeff Beck ha contribuito alla musica in tutti i suoi generi, dall’heavy metal al punk, alla musica strumentale, al jazz, al rock e al blues. Come testimoniano i suoi album pubblicati nel corso della sua carriera, il chitarrista ha ideato un suo perfetto concetto di fusion che è arrivato al suo apice grazie blues e alle tendenze di fine millennio. Avvicinandosi agli anni Duemila Becks collaborò con Waters, Bon Jovi, Morrissey, Kate Bush e Brian Wilson, solo per citarne alcuni. Anche se all’apparenza poteva sembrare un turnista di lusso, rimase un artista all’avanguardia, sempre pronto a sfornare nuove idee, come avvenne per il techno blues.
Il disco che cambia musica
Con il dico Who Else! uscito il 1999, Jeff Beck non lascia spazio a nessun dubbio. Dopo un passato rock e blues, l’artista sbalordisce il panorama musicale abbinando il suono elettronico a quello del blues tradizionale o del rock anni Sessanta. I suoi effetti non sono mai esagerati ma sempre ben bilanciati.
L’utilizzo di slicer e di loop spezzati fanno in modo che sia il perfetto upgrade che serviva al bluesman che usava la leva in maniera spasmodica, quasi in modo meccanico. I critici musicali hanno definito il suono sporco della chitarra di Jeff Beck come se stesse uscendo da un’autodemolizione sporca di gasolio e rancido. La sua impronta è inconfondibile e il risultato qualcosa di innovativo.