Dopo una carriera come la sua, Zucchero è diventato una vera e propria eminenza e può esprimere liberamente il suo pensiero. Come sempre, senza censura.
Zucchero è amaro con tutti, e ne ha ben donde. Il celebre cantautore emiliano si lascia andare ad un duro sfogo, uno di quelli che solo uno che ne ha viste tante in vita ed in carriera potrebbe permettersi di avere. Adelmo Fornaciari da Reggio Emilia, classe 1955, è un vero e proprio fiume in piena.
E con le sue parole rilasciate all’Adnkronos travolge tutto quello che, a suo dire, non va, nella musica e nel mondo. Se la prende con “il rock di oggi annacquato dal politicamente corretto”, che edulcora qualsiasi testo ed annienta le proteste nei confronti di ciò che andrebbe contestato.
Non è di certo il suo caso, come anche il pubblico della Royal Albert Hall di Londra ha potuto constatare all’apertura del tour 2024 di Zucchero, “Overdose d’amore World Wild Tour”, che porterà l’emiliano a cantare in una ventina di Paesi nel mondo da qui ai prossimi mesi.
Una volta il rock era sinonimo di protesta, di sollevazione, di gioventù ribelle. Oggi non è più così ed il suo posto l’ha preso la musica trap, francamente inquinata da filtri vocali molte volte sgradevoli da sentire e che è caratterizzata da testi e brani inconsistenti e superficiali. Ma che purtroppo accontentano la altrettanta superficialità di buona parte del suo pubblico.
Zucchero, sono in pochi a salvarsi secondo lui
Qualche eccezione c’è: Zucchero esprime apprezzamento per Marrakesh, Blanco e Salmo, e per i Maneskin. E per quanto riguarda il suo tour, l’artista reggiano spiega che riesce ad avere l’energia di quando era giovane ancora oggi. Il merito è tutto dell’entusiasmo che cantare dal vivo e visitare ogni volta posti diversi nel mondo gli dà.
Conferma poi che sta pensando ad alcune grandi collaborazioni e che il giorno del suo ritiro dalle scene è ancora molto lontano. Per quanto riguarda il suo “Overdose d’amore World Wild Tour” in merito a quelle che saranno le date italiane, Zucchero si esibirà dal 23 giugno al 4 luglio prossimi ad Udine, Bologna, Messina, Pescara e Milano.
Ed un’altra grande rivelazione è relativa alla conferma data dallo stesso Zucchero che è in lavorazione un nuovo disco, sempre sotto etichetta Universal. E Sanremo? Così com’è non lo attira, non gli piace e la sua propensione è votata al non andarci. È l’idea della gara che non lo stimola.
“Mai canterei per gente come Putin, Trump e Netanyhau”
Ma l’affermazione più significativa fatta da Zucchero nella sua intervista è di stampo politico. Lui prende le distanze da tutto e tutti ed afferma che mai e poi mai andrebbe a suonare in Paesi che hanno sulla coscienza la vita di tante persone. E si riferisce direttamente al russo Putin ed all’israeliano Netanyhau, ma anche allo statunitense Trump.
Quest’ultimo fomentò la rivolta al Congresso USA del 6 gennaio 2021 dove ci furono cinque vittime. Lui stesso, durante la sua presidenza, ha chiuso la porta in faccia a tanti disperati provenienti dal Messico. Esemplificativa è una sua foto con espressione severa con davanti a sé una bambina messicana che piangeva.
L’ultimo passaggio è sul considerare un via libera o meno ad un protocollo per l’impiego di testi violenti nella musica, soprattutto di rapper e trapper. Lui si dice sfavorevole a ciò ed è convinto che anche altri suoi illustri colleghi sarebbero dalla sua parte. “Ma le parole dei politici di oggi non sono meno violente, e già è una forma di violenza vederli ospiti in tv”.
Riguardo ai Maneskin, Victoria è sempre in vena di provocazioni. E Zucchero ha anche sua figlia Irene Fornaciari che ne ha seguito le orme, lei ha anche rivelato di avere suonato per strada. Infine, di Zucchero ci ricordiamo per canzoni fantastiche come “Diavolo in me”, il cui testo ha un significato ben preciso. Il brano risale al 1989.