Federico Fellini e Nino Rota, Sergio Leone ed Ennio Morricone, Steven Spielberg e John Williams. Sono solo alcuni dei tanti esempi di sodalizio tra regista e compositore che hanno fatto la storia del cinema (e della musica per cinema).
Uno di questi è il legame professionale tra Christopher Nolan e Hans Zimmer, sebbene il compositore tedesco possa vantare plurime collaborazioni con tanti altri celebri registi di Hollywood: da Ridley Scott ne Il Gladiatore allo Sherlock Holmes di Guy Ritchie, solo per citare alcuni tra i titoli più noti al grande pubblico.
Tornando al sodalizio: prima di comporre la soundtrack di Interstellar, Zimmer aveva lavorato per Nolan alle musiche della trilogia de Il Cavaliere Oscuro e di Inception, colonne sonore di indiscusso valore artistico. Ma Interstellar, colossal del 2014 afferente al genere epico-fantascientifico, merita un discorso a parte.
Già dalle prime note del main theme, l’ascoltatore viene immerso in un magma sonoro misto elettronico-orchestrale che si sviluppa attraverso una progressione ripetitiva, coerente con le tipiche strutture della musica minimalista (rimandando, in particolare, ad alcuni lavori di Philip Glass).
I “crescendo” incalzanti, raggiunto il punto di climax, cadono in improvvisi svuotamenti dinamici e timbrici interrompendo per qualche secondo il clima tensivo. Inoltre, il peculiare timbro di organo a canne esalta il timore reverenziale misto a sacralità che caratterizza il rapporto tra uomo e Universo.
Altro aspetto significativo della riuscitissima colonna sonora di Zimmer è il ricorso alla tecnica del “ticking clock”: costruire la musica intorno allo scandire del tempo di un orologio e su un bpm vicino ai 60 click al minuto (frequenza, non a caso, sovrapponibile con quella media del battito del cuore a riposo) contribuisce, nelle scene di maggior suspense, a portare la tensione dell’ascoltatore alle stelle (perdonate il gioco di parole che richiama il titolo del film).
Per tutta questa serie di ragioni, Interstellar è un film che non può lasciare indifferenti, e non solo per la soundtrack.