In un’intervista dedicata all’uscita dell’ultimo film, Leonardo Pieraccioni trova il modo di parlare anche dell’amico e collega Massimo Ceccherini, completamente trasformato negli ultimi anni.
È in uscita oggi 18 gennaio Pare parecchio Parigi, nuovo lavoro cinematografico di Leonardo Pieraccioni dove l’attore toscano è protagonista ma anche regista. Proprio in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera per la promozione della pellicola, Pieraccioni, tra le altre cose, riesce a trovare il modo di parlare dell’amico e collega Massimo Ceccherini.
I due hanno trascorso e condiviso anni di set, con Ceccherini che deve molto della sua carriera attoriale proprio al primo che lo ha scelto in pellicole iconiche come I Laureati o Il Ciclone. Dalla fine della partecipazione al reality show L’Isola dei Famosi nel 2017, Ceccherini si è poi via via defilato dalla scena pubblica e in questa occasione Pieraccioni ha raccontato com’è diventato oggi.
“Ceccherini ora è diventato una specie di prete laico, se ne sta arrampicato su un paesino sopra Pistoia, beve quasi solo acqua e vive in simbiosi con il suo cane. Ci dorme anche insieme“. Insomma un Ceccherini raccontato dall’amico e collega che è completamente diverso dall’uomo e attore che abbiamo imparato a conoscere negli di carriera.
A preoccupare ora Ceccherini ci sono gli Oscar. L’attore ha infatti collaborato con Garrone alla scrittura di Io Capitano che, come sappiamo, è finita nella short list dei 15 film che potrebbero arrivare ad avere la nomination finale. Il toscano, stando sempre a quanto riportato da Pieraccioni, è preoccupato perché nel caso dovesse andare ad Hollywood non saprebbe appunto a chi lasciare proprio il cane. Per sapere come andrà si dovrà aspettare però fino al 23 gennaio quando l’Academy farà sapere i candidati finali di tutte le categorie.
La trasformazione di Ceccherini arriva dopo che lui stesso aveva raccontato nel marzo dello scorso anno, sempre al Corriere della sera, dei suoi gravi problemi con l’alcol. Fase che è riuscito a superare solo grazie all’aiuto della moglie Elena: “Quando mi ubriacavo era impossibile tenermi. Lei mi picchiava e fermava la bestia dentro di me“. Per Ceccherini, con la moglie che lavorava all’ospedale di Prato e indossava una divisa con scritto misericordia, è stato un segno divino.
“Devi essere pronto ad agguantare l’aiuto -aveva raccontato-. Sono passati 8 anni. Dalla bestia non si guarisce però riesco a tenerla legata“. Ceccherini resta lontano dalle scene, ma avverte l’affetto della gente. La trasformazione l’ha portato a decidere di lavorare nel dietro le quinte (vedi Io Capitano appunto, ndr) di quel mondo nel quale ha debuttato quando aveva appena 25 anni.
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