Gino Paoli si racconta nella sua biografia, in uscita il 2 novembre, per Bompiani, senza omettere nulla, neanche il tentato suicidio.
Si intitola “Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni”, la biografia del cantante Gino Paoli, in uscita il 2 novembre prossimo, edita da Bompiani. In questo ampio volume, il cantante racconta la sua intera vita, una vita lunga e ricca di avventure. Paoli non omette nulla, parla dell’amore per la musica, delle sue canzoni più riuscite, delle sue delusioni, e persino del tentativo di uccidersi.
In quasi 90 anni di vita, ne sono accadute di cose, e così il cantante racconta quasi un secolo di storia musicale italiana, il mondo dello spettacolo, e ovviamente la sua vita privata, con aneddoti sulle numerose relazioni amorose, i figli, gli amici, le canzoni, la passione per le auto veloci e per la bella vita, ma anche il dolore e la morte di tante persone a lui care.
In un capitolo del libro, Paoli affronta il tema della morte, la sua morte, sfiorata, quando tentò di togliersi la vita con un colpo di pistola al cuore. Proprio quella pallottola è ancora lì, nel suo corpo, nella zona del pericardio, anche se “ora non duole più, giusto ogni tanto dà fastidio”. Era il 1963 quando, a causa della morte di un suo amico, delle difficoltà sentimentali e del senso di vuoto, aveva tentato di uccidersi.
“Non si sceglie di nascere, di amare, di morire. Il suicidio è l’unico atto dell’esistenza in cui l’uomo sceglie per sé” aveva affermato lo stesso Paoli in una vecchia intervista. Il proiettile, però, aveva deciso, in quella occasione, di fermarsi nel pericardio, dove tutt’ora resta incapsulato. Non aveva miracolosamente intaccato organi vitali.
“Avevo tutto dalla vita, non avevo più niente da guardare, volevo vedere cosa c’era dall’altra parte”, aveva ammesso il cantante durante una recente intervista a Walter Veltroni. Il tentativo di suicidio ha contribuito ad alimentare la sua leggenda, il suo mito, rendendolo uno dei cantautori più popolari della storia della musica italiana.
E ancora, a giustificazione dell’azione, Gino Paoli ricorda gli anni della guerra: “Tanti che hanno la mia età si sono suicidati, perché da giovani hanno visto bombe e cadaveri, siamo cresciuti come la morte come costante compagna”. Il cantante oggi si pente del folle gesto, ma all’epoca pensava che il suo dolore avesse un peso insostenibile.
Ma “la vita è piena di sorprese”, aggiunge. Insomma, una biografia da leggere, che ripercorre tutte le tappe della vita e della carriera di una delle figure di spicco della musica leggera italiana. Un personaggio che ha fatto la storia del nostro Paese. A proposito di cantautori italiani leggendari, abbiamo parlato qualche giorno fa di una grande passione di Fabrizio De André.
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