Levante si racconta e affronta un grande tema che coinvolge moltissime mamme dopo il parto: la depressione post partum.
La cantante si racconta, ma non parliamo di post alla ricerca di like o di interviste che attirino l’attenzione, ma la volontà di aprire un vero e proprio dibattito. La cantante ha partorito sua figlia nel 2022 e oggi apre le porte ad un argomento che l’ha colpita molto personalmente. La depressione post partum è il protagonista di questo racconto nel quale Levante vuole che diventi un tema trattato, conosciuto e, soprattutto, combattuto.
Levante e la depressione post partum: il tabù da sciogliere
“Segui il corso per parto e non ti danno gli strumenti per affrontare il post, senza considerare che il corpo ce la fa comunque, ma è il cervello a non farcela” Così si racconta la cantante e apre un grande dibattito sul tema. La sindrome depressiva post partum oggi è un problema riconosciuto. Però la mancanza di informazioni e strumenti dediti a combatterla o a prevenirla creano un quadro pericoloso e difficoltoso per le donne che la vivono. In questo contesto Levante lancia una provocazione, in linea con il forte carattere della cantante “Mi verrebbe voglia di aprire un consultorio che sostenga le donne proprio dopo la gravidanza“.
Il problema è conosciuto dalla comunità medica che è in grado oggi di fornire degli strumenti adatti a combattere il problema nella sua formazione. Proprio in questo Levante ci racconta del suo momento nero e di come la terapia abbia svolto un ruolo fondamentale nel recupero e la ripresa. Ma non sempre è possibile avere la possibilità di ricorrere alla terapia e, addirittura, è facile che la depressione stessa venga confusa con gli sbalzi ormonali. In questo Levante si mette in gioco e non si nasconde davanti la sua esperienza, proprio per eliminare dei tabù che non permettono di combattere il problema.
Depressione post partum: il tabù che nasconde il dramma
Una società che confonde la depressione con gli sbalzi ormonali, la difficoltà del distacco con la depressione post partum. Un tabù che deve essere spezzato e su cui Levante chiama a raccolta l’opinione pubblica. “oscillavo tra la gioia di aver dato la vita e la tristezza di non avere più me. All’inizio pensavo fossero gli ormoni. Nessuno mi aveva preparata. Nemmeno mia madre” Una chiamata alla quale abbia voluto rispondere con questo articolo per fare numero e parlarne
La depressione post partum colpisce dal 7% al 12% delle neo mamme ed esordisce tra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita. Tra i sintomi si riscontrano un sentimento di tristezza senza un motivo evidenziato, irritabilità, facile al pianto e non in grado di affrontare gli impegni quotidiani. La depressione, se non riconosciuta e trattata, inoltre, interferisce con l’abilità di instaurare un interscambio di comportamenti e di emozioni con il suo bambino, nel rapporto anche sull’attaccamento, essenziali a prevenire conseguenze negative a lungo termine per lo sviluppo cognitivo del bambino.
Numeri e sintomi: a depressione post partum
Il 70% / 80% delle neo mamme vive una instabilità emotiva definita come “baby blues“. Questa situazione colpisce la donna subito dopo il parto e nei giorni successivi. Questo stato di disagio, però, tende a rientrare nelle prime settimane, ma si costituisce patologico per il 10% / 15% che va in contro ad un vero e proprio stato depressivo. Il 50% delle madri che non vengono trattate da sostegni terapeutici dopo sei mesi risultano ancora depresse, mentre il 25% ancora dopo un anno. I dati sono disponibili sul sito del Ministero della Salute.
Essenziale è il riconoscimento di questo stato mentale che, nel suo essere un tabù e nascondersi in immaginari sociali, quali la situazione ormonale, non viene trovato e curato. Ecco quindi a cosa serve parlarne e capire di cosa si tratti, proprio perché riconoscere il problema permette di combatterlo e, soprattutto, anche di poterlo prevenire. Levante, in questo, ha voluto svolgere il suo ruolo, lanciando anche un appello alle neo mamme, per renderle ancora più consapevoli e libere da determinati schemi “non bisogna aver paura di ammettere che non è solo un periodo di gioia. Succede a tante donne“. Non bisogna aver paura di ammettere e di comprendere che la depressione è un problema, senza demonizzare chi ne soffre.