mNathaly Caldonazzo, come ha vissuto la morte del noto attore e suo compagno Massimo Troisi: “A 24 anni non accetti che la persona che ami se ne vada”
Massimo Troisi e Nathaly Caldonazzo sono stati una coppia bellissima trent’anni fa: lei giovane, luminosa, lui un attore di successo che faceva ridere tutti con il suo spiccato senso dell’umorismo. Oramai è trascorso molto tempo da quando splendevano sui nostri schermi come una coppia, dal momento in cui Nathaly a soli 24 anni si è ritrovata a dire addio a colui che considerava già l’amore della sua vita. Massimo, infatti, è morto davvero giovanissimo a causa di una malattia al cuore. All’epoca fu un vero e proprio shock per tutti, considerato che aveva tutta la vita davanti e ancora tanto da dare.
Basta pensare che Massimo, fino a un giorno prima di spegnersi, stava girando il film più importante della sua vita, quello che aveva tanto desiderato, lo stesso per cui aveva rinunciato ad un viaggio in America dove avrebbe potuto trovare una cura. Ovviamente ci riferiamo a Il Postino, un vero e proprio capolavoro del cinema italiano. Morendo Massimo ha lasciato una famiglia che lo amava profondamente, così come la stessa Nathaly che si è ritrovata da un momento all’altro senza il suo grande amore.
Nathaly Caldonazzo, come ha vissuto la morte di Massimo Troisi
Nessuno dovrebbe mai perdere l’amore della propria vita, soprattutto quando succede così da giovani. Nathaly ricorda bene anche quando gli restò vicino in occasione dell’intervento a Los Angeles. “Non sapevo dei suoi problemi di cuore”. La notte prima dell’intervento mi disse “Amore dormiamo insieme, ho paura”. L’intervento peggiorò le sue condizioni e durante la stessa operazione ebbe un infarto. Io non gli ho mai rivelato quanto accadde“. A quel punto Nathaly sperava che le cose potessero migliorare, che Massimo potesse ad un certo punto trovare un modo di guarire, invece poco tempo dopo si è ritrovata a rispondere ad una telefonata che ricorda con sconforto. “Ero in treno e lo chiamo, sapevo che stava finendo il film. Mi risponde sua sorella, mi dice che stava dormendo ma che lo avrebbe svegliato perché le aveva chiesto di svegliarlo se avessi telefonato. La sorella, quindi, comincia a chiamare Massimo, ma lui non rispondeva. Le dissi di non preoccuparsi perché sarei arrivata tra mezz’ora. La sorella però si rende conto che Massimo era morto, tutti lo sapevano tranne io. Lo vengo a sapere da mia madre che me lo dice al telefono“.
Massimo si spense poche ore dopo la fine delle riprese de il film Il Postino, la cosa tragica è che anche all’interno del film decise di far morire il suo personaggio. Questi due lutti avvennero praticamente in contemporanea. Massimo ci teneva davvero tanto a quella pellicola e infatti, letteralmente, ha deciso di dare il suo cuore a questo film. Nonostante stesse molto male durante le riprese, è riuscito a girare tutte le scene, spegnendosi solamente quando il suo lavoro fu finito. Insomma, è stato un vero e proprio esempio di umiltà e grandezza fino all’ultimo istante della sua vita.
Massimo Troisi e Nathaly Caldonazzo: quel lutto che le ha cambiato la vita
“Come ho vissuto il lutto? Male. A 24 anni non puoi accettare che se ne vada la persona che ti ama, che sta vicino a te. Io avevo perso mio padre a 19 anni, ma un compagno è un’altra cosa perché è il tuo complice, è il tuo compagno proprio nella vita, quindi è stata dura” ha confessato Nathaly ai microfoni del podcast di Emilio Pizzimenti. Il lutto Nathaly lo ha vissuto davvero molto male, infatti in un anno si ritrovò a perdere venti chili e ad ammalarsi di anoressia. Fu davvero orribile per lei fare i conti con l’assenza di una persona che amava così profondamente. “Se sarei stata con lui adesso? Chi lo sa, il nostro intento era questo, di sposarci, di stare insieme per sempre. Però sono passati 30 anni, non posso esserne così sicura. La sua testa sicuramente mi piaceva, la sua personalità, eravamo insieme e ci accomunava il pudore verso l’entusiasmo eccessivo e riuscivamo a provare grandi cose“.